Fuel mix italiano, nel 2017 il gas ha sorpassato le rinnovabili

Il GSE ha determinato la composizione del mix energetico iniziale nazionale dell’energia elettrica immessa in rete per gli anni 2016-2017

fuel mix

 

                         

Il gas acquista terreno nel fuel mix nazionale

 (Rinnovabili.it) – Le rinnovabili italiane non possiedono più la fetta maggiore della “torta elettrica iniziale”. Dopo anni di percentuali intorno al 40 per cento, nel 2017 le green energy sono state superate dal gas naturale, prima fonte del fuel mix nazionale per quanto riguarda la produzione elettrica. A mostrarlo è il GSE che ha presentato ieri i dati 2016 e quelli pre-consuntivi del 2017. Dal 2011, la legge prevede che il Gestore determini l’insieme di fonti energetiche primarie utilizzate per la produzione di elettricità fornita dalle imprese di vendita ai clienti finali al fine di assicurare tracciabilità e trasparenza delle informazioni. Per il calcolo il GSE  impiega sia i dati trasmessi dai produttori nazionali che quelli forniti da Eurostat per l’energie elettrica importata. Si scopre così che le fonti rinnovabili hanno perso diversi punti percentuali nel fuel mix 2017, arrivando a quota 36,6 per cento dal 38,8 per cento del 2016. Punti che sono “finiti” al gas naturale che, nel suo 42,3 per cento incamera anche i quasi due punti percentuali persi dal carbone.

 

>>Leggi anche ENEA: rallentano rinnovabili italiane, a rischio la decarbonizzazione<<

 

Il Gestore ci tiene a sottolineare che per il raggiungimento degli obiettivi nazionali, fissati in sede europea dalla Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, si fa riferimento al consumo interno lordo nazionale e non all’energia elettrica immessa nel sistema elettrico. In altre parole, il target 2020 non è a rischio. Ma non si può fare a meno di notare la parabola percorsa dall’energia pulita negli ultimi sei-sette anni. Le fonti rinnovabili avevano superato il gas nel fuel mix nel 2013, raggiungendo un picco storico nel 2014, con ben 43,1 per cento sul totale delle fonti energetiche primarie. Da allora il dato è andato via via discendendo.

“Queste determinazioni – aggiunge il GSE – hanno la finalità di consentire a tutte le imprese di vendita di energia elettrica di comunicare ai propri clienti finali nelle fatture e nei documenti promozionali, oltre alle suddette informazioni, anche il proprio mix energetico”.

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2 Commenti

  1. mah… scusate.. ma in valore assoluto la produzione di rinnovabili sta aumentando, e’ stabile o sta diminuendo? perche’ solo cosi si capisce cosa sta succedendo.

  2. Io credo che la potenza installata aumenti di un poco ogni anno, nel senso che le ESCO che hanno vinto le concessioni del governo, possono cercare siti per poi installare parchi eolici o altro. Il governo comunque darà un indirizzo chiaro di puntare sulle rinnovabili se nei bandi per le ESCO aumenterà la potenza installabile in termini di Gigawatt. Finchè continuerà a fare bandi di scarso respiro, non si potranno impiantare nè nuovi parchi eolici nè FV, e quindi si continuerà ad andare avanti con petrolio o, come impeto di rinnovabilità energetica, con il biodiesel. All’estero, la produzione di energia pulita è incoraggiata, e questo ha fatto sì che si sviluppassero aziende leader in Danimarca (VESTAS),Germania (Enercon) e Spagna(Gamesa). Non poteva essere una buona occasione per ritirare su la vecchia Marelli?

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