Rinnovabili nelle regioni italiane: chi ha superato i target 2020?

Il GSE aggiorna i dati sul burden sharing.Ad esclusione di Liguria e Sicilia tutti i territori hanno superato le previsioni di consumo di energia da fonti rinnovabili stabilite.

rinnovabili nelle regioni italiane

 

 I dati aggiornati delle energie rinnovabili nelle regioni italiane

(Rinnovabili.it) – Il Bel Paese può chiedere molto di più al comparto dell’energia pulita. Lo dimostrano i dati GSE sulle rinnovabili nelle regioni italiane. Il Gestore ha pubblicato in questi giorni il rapporto “Monitoraggio statistico degli obiettivi nazionali e regionali sulle fonti rinnovabili di energia. Anni 2012-2016”, documento che rende conto dei progressi nazionali rispetto a quanto richiesto dal DM Burden sharing. Quelle che ancora una volta emerge dalle pagine della relazione è il gap positivo esistente tra gli obiettivi originali e quanto sono riusciti a realizzare i territori in questi anni.

Il decreto in questione definisce i target energetici verdi per ciascuna regione e provincia autonoma, disegnando una traiettoria dal 2012 (l’anno dell’entrata in vigore del DM) al 2020. Ma se si escludono Liguria e Sicilia, la maggior parte delle realtà italiane è in netto anticipo sulla roadmap del burden sharing.

 

Non solo. In metà dei territori i consumi finali lordi di energia coperti da fonti rinnovabili risultano aver superato anche gli obiettivi fissati per il 2020. Un dato che si rispecchia nel complessivo valore nazionale, quel 17,4 per cento di fer nei consumi finali, che sorpassa di 0,4 punti il target 2020 assegnatoci da Bruxelles.

“A livello complessivo nazionale, – si legge nel rapporto del GSE – il dato rilevato al 2016 (16,6 per cento, al netto del contributo FER nel settore dei trasporti) conferma quello dell’anno precedente e risulta superiore sia alla previsione per lo stesso 2016 (10,6 per cento) sia alla previsione per il 2020 (14,3 per cento, ovvero l’obiettivo nazionale del 17 per cento al netto dei contributi delle FER nei trasporti al numeratore)”.

 

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Ogni regione ha ovviamente una storia a sé. Le più alte quote di consumi verdi appartengono a Valle d’Aosta (87%), e alle provincie autonome di Bolzano (65,1%) e Trento (44,3%). Nella prima tuttavia, la cifra è quasi esclusivamente imputabile all’idroelettrico, nelle seconde aiutano anche solare e biomasse. Eolico e fotovoltaico danno, invece, il maggiore apporto in Puglia, i cui consumi finali verdi nel 2016 risultavano pari al 15,6%. Buoni anche i risultati di Calabria (38,8%) del Molise (36,2%) e della Basilicata (30%).

 Spiega il Gestore “Fatte salve le caratteristiche e le condizioni specifiche delle singole regioni, tali fenomeni – come già precisato – si collegano, da un lato, alla notevole performance delle FER, ormai consolidata da diversi anni; dall’altro, alla progressiva contrazione dei consumi energetici complessivi, legata principalmente alla difficile congiuntura economica e alla crescente diffusione delle politiche di efficienza energetica”.

 

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