Disastro di Brumadinho: arriva l’accusa di omicidio

Oltre all’accusa di omicidio, i pubblici ministeri formulano l’ipotesi di reati ambientali. Secondo le autorità brasiliane, Vale SA avrebbe sistematicamente e intenzionalmente nascosto informazioni sulle questioni di sicurezza nelle proprie dighe.

Disastro di Brumadinho: arriva l'accusa di omicidio
Credits: Bishnu Sarangi da Pixabay

In Brasile, 15 persone di Vale SA e TUV SUD accusate di omicidio per il disastro di Brumadinho.

 

(Rinnovabili.it) – Dopo essere stata condannata a luglio dell’anno scorso a pagare i danni causati dal disastro di Brumadinho, arrivano altri guai (molto seri) per il colosso minerario del Brasile, Vale SA. Il procuratore di Stato, infatti, ha accusato Fabio Schvartsman, ex amministratore delegato dell’azienda, di omicidio. Insieme a lui, altre 15 persone, tutte in vario modo coinvolte nel disastro che esattamente un anno fa ha ucciso oltre 250 persone.

 

Oltre alle accuse di omicidio, Vale e TUV SUD, la società tedesca responsabile dell’ispezione della diga Corrego do Feijao (generalmente conosciuta come diga di Brumadinho, dal nome del paese in cui operava), sono state accusate dai pubblici ministeri di reati ambientali. Delle 16 persone accusate, dunque, 11 avevano lavorato per Vale e 5 per TUV SUD. Le nuove accuse rappresentano un importante passo avanti delle autorità brasiliane non solo nel tentativo di individuare i diretti responsabili del crollo, ma anche di mettere in luce le attività criminose legate alla gestione delle dighe in Brasile.

 

>>Leggi anche Brasile, Vale SA costretta a chiudere altre due dighe per rischio crollo<<

 

Avanzando le loro ipotesi sul disastro di Brumadinho, infatti, i pubblici ministeri hanno affermato che Vale e TUV SUD avrebbero sistematicamente e intenzionalmente nascosto informazioni sulle questioni di sicurezza nelle proprie dighe nel corso degli anni precedenti al disastro. “Vale, con il supporto di TUV SUD, ha prodotto una grande quantità di informazioni tecniche su varie dighe possedute e gestite da Vale, che sono state riconosciute, nelle comunicazioni interne, come dighe con un profilo di rischio inaccettabile”, ha affermato William Garcia Pinto Coelho, procuratore.

 

Non solo in Brasile la polizia federale e i pubblici ministeri stanno continuando ad indagare cercando ulteriori capi di accusa, ma il diretto coinvolgimento della tedesca TUV sta facendo sì che anche in Germania le autorità stiano esaminando il caso del disastro di Brumadinho. A questo proposito, un portavoce della società ha dichiarato che l’azienda “continua ad essere profondamente rattristata dal tragico crollo della diga”, aggiungendo che riteneva che le cause dell’incidente non fossero state ancora definitivamente determinate e che un rapporto della polizia federale brasiliana sulla questione non era previsto fino a giugno del 2020. Nel frattempo, le azioni di Vale SA sono diminuite del 2,5%.

 

>>Leggi anche Dopo Vale SA, anche BHP Billiton annuncia il rischio crollo per 5 dighe a coda<<

Articolo precedenteModuli fotovoltaici leggeri: con la perovskite, 16% d’efficienza
Articolo successivoEnergia e decarbonizzazione: WWF e Greenpeace bocciano il PNIEC inviato a Bruxelles

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!