“Blue Europe”: i Mep votano sì alla riforma della pesca

Protezione degli stock ittici e rispetto del Rendimento Massimo Sostenibile sono due elementi chiave della riforma Blue Europe votata stamane dal Parlamento europeo

(Rinnovabili.it) – Stop al sovrasfruttamento della pesca. Il Parlamento europeo ha approvato stamane la riforma “Blue Europe”, che potrebbe entrare in vigore già nel 2014, ribadendo che la Common Fisheries Policy (CFP) europea ha bisogno di un cambiamento radicale che eviti la pesca insostenibile e adotti una pianificazione a lungo termine per difendere la produttività dei nostri mari.

I dati della Commissione europea indicano infatti che l’80% degli stock ittici del Mediterraneo e il 47% degli stock dell’Atlantico sono soggetti a sovrasfruttamento, ragione per cui la proposta votata contiene misure chiare e forti per affrontare e cercare di risolvere il problema. “Sono molto sollevato dal fatto che ora abbiamo eliminato questo difficile ostacolo. Mi aspetto che l’Aula confermerà il nostro voto a febbraio. Dopo di che avvieremo i negoziati con il Consiglio, al fine di ottenere la firma alla riforma”, ha detto Ulrike Rodust relatore tedesco del Parlamento europeo sulla riforma della pesca.

Oltre a rispettare le stagioni di pesca e le dimensioni del pescato, i pescatori saranno chiamati a rispettare il Rendimento Massimo Sostenibile che stabilisce dei limiti quantitativi per dare la possibilità alle specie di riprodursi.

 

“La Commissione Pesca del Parlamento europeo ha votato la fine di 30 anni di mala gestione della pesca – hanno dichiarato Serena Maso di OCEAN2012 e Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente venuti a conoscenza del voto positivo del Parlamento europeo contro la pesca eccessiva- e ha chiesto ai ministri europei della pesca non ignorare i pareri scientifici nel fissare i limiti di cattura e per ripristinare gli stock ittici. Ora guardiamo alla seduta plenaria del Parlamento europeo e ai ministri della pesca per garantire il risultato di oggi venga confermato”.

La riforma, che eviterà la pesca eccessiva entro il 2015 e il recupero degli stock ittici dal 2020, se rispettata, garantirà la futura sostenibilità del settore nell’Ue offrendo nuovi posti di lavoro e nuove opportunità in equilibrio con l’ambiente.

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