L’acidificazione degli oceani mappata in 40 anni

Uno studio durato 4 decenni ha portato a una mappatura inedita del processo di acidificazione degli oceani. Le stime sul futuro sono fosche

L’acidificazione degli oceani mappata in 40 anni

 

(Rinnovabili.it) – Uno studio lungo 40 anni disegna il futuro dell’acidificazione degli oceani. E le notizie non sono affatto incoraggianti. A causa delle emissioni di CO2 di origine antropica, le acque oceaniche stanno diventando altamente corrosive per un gran numero di organismi che li hanno abitati fino ad oggi. Ma il tasso di acidificazione e le trasformazioni correlate sono tutto tranne che uniformi. Per questo motivo la ricerca ha tentato di mappare quasi ogni chiazza di acqua salata vittima dell’acidificazione. In tal modo è possibile monitorare più precisamente gli impatti del processo.

 

La ricerca è stata condotta da Taro Takahashi, geochimico al Lamont-Doherty Earth Observatory, e ha richiesto decine di anni di raccolta e compilazione dati per poter avere un punto di riferimento. Per capire il lavoro di Takahashi bisogna pensare all’oceano come ad un gigantesco gratta e vinci, e alle navi inviate per i campionamenti come a minuscole monetine. Dopo 40 anni di analisi, finalmente, il geochimico ha potuto tirare le fila.

Il suo lavoro, adesso, sarà fondamentale per le ricerche a venire. Inoltre, mostra come le trasformazioni in atto nelle acque possano portare gravi conseguenze. Infatti, l’assorbimento di circa un quarto delle emissioni umane da parte degli oceani, da una parte riduce la quantità di calore in atmosfera, ma dall’altra attiva una serie di processi chimici che portano all’acidificazione e alla distruzione dei coralli, al dissolvimento delle conchiglie e allo sconvolgimento della catena alimentare. Verranno poi a mancare le protezioni naturali per le coste, esponendole a maggior rischio di alte maree e onde anomale.

 

Secondo una stima delle Nazioni Unite, l’acidificazione costerà mille miliardi di dollari all’umanità entro il 2100. Lo studio di Taro Takahashi fornisce ora informazioni chiave che permettono di aumentare l’accuratezza delle stime sulle perdite che subirà l’ecosistema per colpa delle emissioni umane. Sarà anche meno difficile, d’altro canto, delineare soluzioni per adattarsi al cambiamento. Mai, negli scorsi 300 milioni di anni, si era assistito ad una acidificazione simile. In alcuni punti, come le Bermuda, nei prossimi 40-50 anni le piante e gli animali dovranno adattarsi ad un ambiente completamente nuovo. Intorno alle Hawaii e nell’Atlantico orientale, i cambiamenti saranno anche più rapidi. Si parla dei prossimi 20-30 anni.

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