Arrestato Babbo Natale: protestava contro il fracking

Nove persone travestite da Santa Claus e i suoi elfi sono finite in manette presso il Seneca Lake, dove si sta costruendo un deposito di gas da fracking

Arrestato Babbo Natale protestava contro il fracking1

 

(Rinnovabili.it) – Babbo Natale e consorte, insieme a 7 elfi, sono stati arrestati con le accuse di violazione di domicilio e «condotta disordinata» per aver protestato contro il fracking davanti al lago Seneca, nello Stato di New York. La notizia, messa così, fa strabuzzare gli occhi. Eppure, proprio a causa della sua simpatia, ha fatto il giro del mondo. I dimostranti, nei panni di Santa Claus e compagni, hanno bloccato l’ingresso del deposito di metano della compagnia texana Cretwood Midstream. Stavano contestando il progetto di espansione del centro di stoccaggio del gas, che prevede la custodia di gas esplosivo altamente pressurizzato in cavità saline abbandonate.

 

 

Il progetto Crestwood ha affrontato un’opposizione pubblica senza precedenti, a causa di questioni irrisolte riguardo all’instabilità geologica, la presenza di linee di faglia, la possibile salinizzazione del lago e preoccupazioni per la salute pubblica. I residenti sono indignati che a Crestwood sia stata data l’approvazione dalla Federal Energy Regulatory Commission per stoccare due miliardi di metri cubi di metano nelle caverne lungo la sponda occidentale del Lago Seneca. Proprio lì, infatti, lo Stato di New York a dicembre aveva temporaneamente sospeso la decisione di accumulare propano e butano (GPL) a causa delle preoccupazioni per la sicurezza, la salute e l’ambiente.

 

Arrestato Babbo Natale protestava contro il fracking

 

La campagna di disobbedienza civile che ha preso il nome di We Are Seneca Lake  ha superato i 3 mesi di blocchi per fermare le operazioni presso l’impianto di stoccaggio di gas. Finora la polizia locale ha arrestato 170 persone, tra cui il 55enne Stefan Senders, alias Santa Claus. Il progetto è osteggiato da una comunità locale piuttosto eterogenea, che va da istituzioni pubbliche a commercianti e privati. Più di 200 aziende, 60 cantine, 11 Comuni e migliaia di residenti nella regione dei Finger Lakes formano uno schieramento contrario al deposito di gas da fracking, preoccupati per la minaccia che potrebbe costituire per la salute umana, l’acqua potabile e l’economia locale, tra cui l’ industria del turismo.

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