Con Bolsonaro torna a crescere la deforestazione in Amazzonia

I dati del programma satellitare di monitoraggio DETER registrano nel mese di maggio una sostanziale crescita nel disboscamento della foresta pluviale.

deforestazione amazzoniaDeforestazione in Brasile: a maggio, persi 739 chilometri quadrati di foresta amazzonica. Il dato peggiore negl’ultimi 10 anni

 

(Rinnovabili.it) – La deforestazione dell’Amazzonia cresce a ritmi record sotto il Governo Bolsonaro: i dati satellitari forniti dall’INPE, l’Agenzia di ricerca spaziale brasiliana, registrano 739 chilometri quadrati di foresta pluviale persa durante il mese di Maggio 2019 (il dato peggiore negli ultimi 10 anni), in netto aumento rispetto ai 550 chilometri quadrati disboscati nello stesso periodo del 2018 e oltre il doppio la superficie persa nel 2017.

 

“Se questa tendenza dovesse continuare a crescere, potremmo avere davvero una brutta annata per la foresta amazzonica – ha affermato il Direttore del programma di monitoraggio DETER dell’INPE, Claudio Almeida – Tutto dipenderà da quanto controllo ci sarà da parte della polizia nei prossimi due cruciali mesi”.

 

L’allarme lanciato dall’INPE è stato immediatamente contestato dal Ministro dell’Ambiente Ricardo Salles che ha proposto di sostituire il monitoraggio dell’Agenzia spaziale brasiliana, ritenuto manipolabile, con un servizio satellitare privato ad alta risoluzione capace di fotografare in tempo reale la situazione nella foresta amazzonica.

 

Il programma DETER dell’INPE rappresenta solo un ingranaggio del complesso sistema di monitoraggio della deforestazione in Brasile: i dati preliminari dell’Agenzia spaziale dovranno essere confermati da un altro programma satellitare governativo, il cosiddetto PRODES.

 

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I segnali di un’inversione di rotta nella tutela del patrimonio naturale del Brasile si sono andati ammassando dall’insediamento dell’amministrazione Bolsonaro, a inizio 2019: l’Agenzia per la protezione ambientale (IBAMA) è stata posta sotto il controllo del Ministero dell’Agricoltura ed è stato chiesto ai suoi portavoce di non avere più rapporti con i media.

A repentaglio sono soprattutto i diritti delle comunità indigene, la cui conservazione ha funzionato da limite per il disboscamento di grandi aree della foresta pluviale.

 

Le immagini fornite a partire da luglio 2018 dal programma PRODES mostrano circa 7.900 chilometri quadrati di foresta amazzonica brasiliana soggetta a deforestazione (in buona parte frutto di tagli illegali): una superficie equiparabile a quella dell’intera Puerto Rico.

 

Numero distanti dai record registrati nei primi anni 2000, quando la deforestazione raggiunse proporzioni preoccupanti come nel 2004, con oltre 27 mila chilometri quadrati persi (pari all’intera isola di Haiti), ma che mostrano un trend alla crescita dopo un periodo di sostanziale declino.

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