Caldo record ad agosto, preludio d’ondate di calore sempre più frequenti

La Nasa conferma: l’agosto appena passato è stato il più bollente degli ultimi 136 anni. Ma il caldo record che sta caratterizzando tutto il 2016 potrebbe peggiorare negli anni

Caldo record ad agosto, preludio d’ondate di calore sempre più frequenti

 

(Rinnovabili.it) – E’ un’estate bollente questa del 2016. A dirlo non è tanto la nostra colonnina di mercurio, in questi mesi spesso e volentieri sopra la media stagionale, ma gli scienziati del Goddard Institute for Space Studies (Giss) della Nasa che confermano: l’agosto appena passato è stato il più caldo degli ultimi 136 anni di monitoraggio delle temperature terrestre. Il mese scorso il termometro terrestre ha registrato 0,16 gradi centigradi in più rispetto all’agosto 2014, detentore del precedente primato, e 0,98 gradi in più rispetto alla media. Non che la notizia costituisca una vera sorpresa. Agosto è solo l’ultimo di una sfilza di mesi da caldo record, in cui si è arrivati ad affrontare anche 54° C (a luglio in Kuwait).

 

A metà luglio la World Meteorogical Organization (WMO) aveva già allarmato la comunità mondiale con l’annuncio del triste primato di quest’anno: il 2016 sarà probabilmente ricordato come “un anno straordinario in termini di scioglimento dei ghiacci, CO2, temperature”. In base ai dati raccolti raccolti dalla WMO in questa prima metà dell’anno, appare evidente come il global warming stia procedendo a ritmi superiori a quelli preventivati.

Previsione ribadita anche da Gavin Schmidt direttore del Giss, secondo cui le probabilità che il 2016 sia l’anno più caldo di sempre sono già oltre il 99%.

 

 

 

Per gli scienziati i dubbi sono davvero pochi: le cause principali di questo progressivo riscaldamento globale sono da ricercarsi  negli altissimi livelli di concentrazione di CO2 atmosferica (oltre 400 ppm), elemento determinate per elaborare le previsioni sul futuro climatico. Futuro che non sarà certo migliore senza adeguate misure di contenimento delle emissioni. Secondo ricercatori dell’Università del Colorado, in uno scenario business as usual la frequenza delle ondate di calore aumenterà di circa 80 volte nei prossimi 50 anni. E maggiori saranno i picchi meteorologici estremi,  maggiore (più 20%) sarà il rischio di morte durante questi eventi.

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