Carta di Bologna, si lotta per la difesa delle coste mediterranee

Gazzolo: “La carta propone un macro-progetto per la ‘Crescita Blu’, cioè lo sviluppo sostenibile del litorale nei suoi molteplici usi”

Carta di Bologna, si lotta per la difesa delle coste mediterranee(Rinnovabili.it) – La Carta di Bologna, il documento nato nel 2007 nell’ambito dell’Operazione Quadro Regionale Beachmed-e, si evolve. E’ stato siglato ieri a Bruxelles la Carta di Bologna 2012, un nuovo documento politico dedicato allo sviluppo sostenibile e la protezione delle coste del Mediterraneo. La cerimonia della firma, svoltasi nell’ambito della conferenza del progetto “Maremed, ha coinvolto i rappresentati di 14 regioni di diversi Paesi europei, tra cui ovviamente la Regione Emilia Romagna.

 

L’amministrazione italiana, promotrice della prima Carta, ha in questi anni collaborato attivamente con le altre amministrazioni costiere consolidando ed stendendo la partnership di cooperazione anche attraverso altri progetti europei (Coastance, Medgovernance, Shape, Resmar e Maremed). Proprio da questa proattiva relazione nasce il nuovo documento di impegni che nel dettaglio aggiorna il precedente testo nel nuovo quadro delle politiche europee e integrandolo con nuovi contenuti e obiettivi. A cominciare dalla definizione di una strategia comune tra le Regioni d’Europa, che comprenda la gestione e la difesa delle aree costiere e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

 

“Abbiamo fatto un passo importante nella costituzione di una piattaforma condivisa per affrontare i temi comuni della gestione e della pianificazione costiera e marittima, dell’adattamento ai cambiamenti climatici, dello sviluppo sostenibile e della sicurezza dei territori costieri del Mediterraneo”, spiega l’assessore alla Difesa del suolo e della costa dell’Emilia Romagna, Gazzolo. “La carta propone un macro-progetto per la ‘Crescita Blu’, cioè lo sviluppo sostenibile del litorale nei suoi molteplici usi, coerenti con le politiche che la Regione Emilia-Romagna sperimenta da oltre dieci anni. E’ un quadro strategico di azioni concrete destinate anche alla costa romagnola che proponiamo all’Europa di finanziare nel prossimo settennato di programmazione dei fondi strutturali”.

 

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