CCS: in Gazzetta le norme per il sequestro della CO2

Il decreto riporta le misure obbligatorie per garantire un applicazione ambientalmente sicura del geosequestro carbonico

(Rinnovabili.it) – E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 ottobre il D.lgs del 14 settembre 2011, recante l’attuazione della direttiva 2009/31/CE in materia di stoccaggio geologico del biossido di carbonio. Il provvedimento, che riporta tra le altre cose anche le modifiche ad alcune norme comunitarie, crea finalmente il quadro giuridico necessario per i progetti di carbon capture and storage (CCS) su territorio nazionale e  nell’ambito della zona  economica  esclusiva  e  della  piattaforma  continentale. Nel dettaglio, il decreto riporta le misure obbligatorie per garantire un applicazione ambientalmente sicura della tecnologia in questione in formazioni geologiche idonee, vietando esplicitamente lo stoccaggio di CO2 nella colonna d’acqua ed escludendo le zone interessate da falde acquifere le cui acque possono avere uso potabile o irriguo. Entro 24 mesi il  Ministero  dell’ambiente  ed  il  Ministero  dello  sviluppo economico, sulla base dei dati elaborati  dal  Comitato, dovranno individuare  le  aree  che possono essere selezionate per i siti di geosequestro, processo soggetto ovviamente Valutazione ambientale strategica. Sono esclusi dallo stoccaggio i Comuni classificati in zona sismica 1, mentre nel caso in cui la domanda di autorizzazione faccia riferimento ad un sito potenzialmente utilizzabile per la produzione di idrocarburi o risorse geotermiche saranno i Ministeri competenti a valutare le diverse opzioni, stabilendo quale dei diversi possibili utilizzi sia prioritario ai fini dell’interesse nazionale

Ogni tre anni il Ministero dello sviluppo economico dovrà presentare alla Commissione europea una relazione sull’attuazione del decreto sulla base di uno schema predisposto dalla stessa Bruxelles.


 

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