Continua l’allarme smog per Pechino

L’amministrazione vorrebbe chiudere temporaneamente oltre 103 siti produttivi altamente inquinanti e ridurre il numero delle auto circolanti

(Rinnovabili.it) – La cappa di smog che sta minacciando la salute della popolazione cinese ormai da settimane non accenna a diminuire. L’aria della capitale continua a rimanere “pericolosamente insalubre”,  ritornando ai valori record del 12 gennaio scorso. Soltanto oggi l’ambasciata americana a Pechino ha rivelato una concentrazione di PM2,5 di 517 microgrammi per metro cubo, lì dove l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di mantenere i livelli di questo inquinate sotto i 20 microgrammi per m3.

 

Il dato atmosferico ha indotto il Dipartimento Meteorologico della municipalità a dichiarare il livello di guardia arancione, il più alto mai raggiunto in città e il governo a prendere misure d’emergenza per tentare di smorzare il problema.  Ai 20 milioni di abitanti è stato consigliato di ridurre al minimo le attività all’esterno delle proprie abitazioni e dei luoghi di lavoro così come di evitare le aree affollate, mentre è sempre più probabile che vengano chiuse (anche se solo fin giovedì) oltre 103 fabbriche altamente inquinanti, messo al bando quasi il 30 percento delle auto circolanti sulle strade cittadine e programmare nuovi e più rigidi standard per le emissioni dei veicoli. Intanto le farmacie, comprese quelle online, fanno sapere di aver esaurito le scorte delle mascherine protettive usate dai cittadini mentre 100 voli sono stati cancellati nell’aeroporto Zhengzhu a Henan.

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