COP 24: ambientalisti in azione in 4 città d’Italia

L’azione congiunta organizzata questa mattina da un gruppo di ambientalisti a Roma, Bologna, Lecce e Taranto vuole far luce sui rischi di un fallimento della COP 24 e dell’azione per il clima

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L’azione spera di attirare l’attenzione dei leader mondiali riuniti alla COP 24 di Katowice

 

(Rinnovabili.it) – Un’azione congiunta per far luce sui rischi di un fallimento della COP 24 e dell’azione per il clima. Questa mattina i monumenti di Roma, Bologna, Lecce e Taranto si sono svegliati muniti di maschere, boccagli e cartelli di denuncia con su scritto “Agire ora per restare a galla”, “Cambiare il sistema, non il clima”, “2030: punto di non ritorno”, slogan scelti da quelli che il Ministro Salvini ha definito “Ambientalisti da salotto”, un gruppo di movimenti sociali e ambientalisti, che si è fatto portavoce di un messaggio ormai condiviso anche dalla comunità scientifica e dai governi dei Paesi più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici: per arginare gli effetti catastrofici legati al riscaldamento globale, occorre un’azione incisiva a livello mondiale. L’azione si è svolta nelle 4 città italiane, ma spera di arrivare fino a Katowice, in Polonia, dove si stanno svolgendo i negoziati sul clima della COP 24.

 

Il timore degli attivisti ambientali è che a un certo punto non sia più possibile scampare agli effetti più drastici del climate change. Come spiegato nel comunicato stampa diffuso, infatti, restano soltanto 12 anni per arrivare al 2030, anno in cui il mondo dovrà aver dimezzato la produzione di gas serra. Obiettivo che vedono difficilmente raggiungibile, considerato che il 50% della produzione energetica globale è ancora coperto dalle fonti fossili, che la deforestazione e l’agricoltura industriale impoveriscono gli ecosistemi e minano la capacità naturale di stoccaggio del carbonio e che lo scioglimento dei ghiacci provoca un innalzamento del livello del mare; effetti che saranno più violenti nell’Artico, nelle zone aride, nelle isole e nei Paesi più poveri.

 

>>Leggi anche Quale Paese s’impegna di più contro i cambiamenti climatici?<<

 

Da qui la volontà di far leva sui governi e sulle politiche climatiche, in un momento in cui queste tematiche sono più che calde, considerate le raccomandazioni contenute nell’Accordo di Parigi che dovranno essere recepite e messe in pratica proprio in questi giorni dalla COP 24 di Katowice. “Servono soluzioni efficaci e subito – sostengono i promotori di questa singolare azione – perché le conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai evidenti anche nei nostri territori. Il nostro Paese ha registrato un aumento medio di circa 1 °C rispetto a un secolo fa, e le nostre emissioni da quattro anni rimangono sopra i livelli minimi raggiunti nel 2014”.

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