Decreto terra dei fuochi, ora è tutto in mano al Ministero dell’Ambiente

Approvato in CdM il decreto legge che riordina le funzioni di Governo. Al ministro Costa competenze anche su economia circolare e dissesto idrogeologico

Decreto terra dei fuochi

 

 

Dal decreto terra dei fuochi alle emergenze ambientali, i nuovi compiti del ministro Sergio Costa

(Rinnovabili.it) – Il Decreto Terra dei Fuochi sarà da oggi sotto la piena competenza del Ministero dell’Ambiente. A stabilirlo è il DL approvato ieri sera da Palazzo Chigi che introduce “disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”.

Il provvedimento spacchetta diverse funzioni di governo a favore di un quadro meno dispersivo e un’azione più organica. Sotto l’ala del ministro Sergio Costa passeranno dunque le competenze sul Decreto Terra dei Fuochi fino a ieri attribuite al Ministero delle Politiche Agricole, ossia bonifiche e questione agroalimentare (leggi anche Terra dei Fuochi e false verità: i danni all’agroalimentare sano). Come spiega Costa attraverso videomessaggio affidato ai social, ciò permetterà di “iniziare un percorso non solo per la Campani ma per tutto il territorio nazionale […] Si parla di messa in sicurezza permanente, si parla di bonifica, si parla di una svolta storica”.

Il passaggio di attribuzioni arriva a solo un giorno dall’incendio presso lo stabilimento di ecoballe a San Vitaliano. E proprio durante la visita alla piattaforma campana, il ministro aveva anticipato di essere pronto a mettersi a lavoro sul reperimento dei fondi per la messa in sicurezza e risanamento del territorio. “Nessuno ha la bacchetta magica ma le risorse per le bonifiche si possono rintracciare”, aveva spiegato Costa sottolineando come, tuttavia, al momento gli stanziamenti necessari non siano ancori quantificabili. “Dipendono dal tipo di progettazioni dal momento che si tratta di fondi europei”.

 

 

Più nel dettaglio, il decreto legge approvato in CdM trasferisce al dicastero ambientale anche tutte le competenze in materia di emergenza ambientale esercitate dalla stessa Presidenza del Consiglio dei ministri e i compiti in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza del suolo e di sviluppo delle infrastrutture idriche. “Potremmo finalmente fare un lavoro organico insieme e guardare tutto il Paese”. Non solo. Nel provvedimento si parla anche di economia circolare, che diviene da oggi funzione specifica del Minambiente. “Si può iniziare finalmente a immaginare un nuovo sistema di fare impresa ambientale, dando agli imprenditori la garanzia di poter produrre bene e al cittadino la garanzia che quello che è un prodotto sano, che gli imballaggi verranno visti con uno occhio diverso, che il prodotto verrà reimpiegato, che le materie prime-seconde potranno essere una risorsa e non più un costo”.

 

>>Leggi anche Chi è Sergio Costa, il nuovo ministro dell’Ambiente<<

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