Dieselgate, Volkswagen a processo: rischia 90 miliardi di multe

4 mesi dopo lo scoppio del dieselgate, gli USA citano il colosso tedesco. In arrivo multe stellari per l’azienda che teme una paralisi delle attività

Dieselgate, Volkswagen a processo rischia 90 miliardi di multe

 

(Rinnovabili.it) – Ormai è scontro aperto tra amministrazione statunitense e Volkswagen. Ieri il Dipartimento di Giustizia USA ha intentato una causa civile nei confronti dell’azienda per l’ormai celebre dieselgate, lo scandalo scoperto dall’EPA delle emissioni truccate dal colosso tedesco.

Alla Volkswagen, il Dipartimento di Giustizia contesta una violazione del Clean Air Act, la legge sulla qualità dell’aria, a seguito dell’installazione su circa 600 mila veicoli di dispositivi illegali per aggirare i sistemi di controllo delle emissioni. Le accuse contro la Volkswagen, comprese Audi e Porsche, sono passibili di sanzioni che potrebbero raggiungere l’ordine dei miliardi di dollari: lo ha dichiarato a Reuters un alto funzionario del Dipartimento di Giustizia. Si pensa che le multe potrebbero attestarsi sui 90 miliardi. A settembre, quando lo scandalo era appena scoppiato, il governo USA aveva dichiarato che l’azienda avrebbe potuto essere sanzionata con cifre superiori ai 18 miliardi.

«Gli Stati Uniti adotteranno tutte le misure nei confronti di Volkswagen al fine di riparare le violazioni delle leggi sulla qualità dell’aria della nostra nazione», ha detto il Procuratore generale John Cruden, responsabile dei Dipartimenti Ambiente e Risorse naturali.

 

Dieselgate, Volkswagen a processo rischia 90 miliardi di multe 2La causa, depositata dal Dipartimento di Giustizia per conto dell’Agenzia di protezione ambientale (EPA) nel distretto orientale del Michigan, è stata trasferita in California del Nord, che sta vagliando anche le class-action contro Volkswagen.

Per ingannare i controlli delle emissioni, il colosso teutonico ha installato un software capace di rilevare quando i veicoli vengono testati su una superficie piana, come avviene nelle prove di laboratorio. Quando i mezzi sono stati invece guidati su strada, il software può depotenziare o arrestare i sistemi di controllo delle emissioni. Senza questa frode non sarebbe stato possibile rispettare i parametri nel momento in cui il contesto del laboratorio fosse venuto a mancare. In pratica, le auto sarebbero state progettate per superare i test al chiuso, ma non quelli in condizioni di guida reale.

 

Il Dipartimento di Giustizia intende dimostrare che VW sapeva ciò che faceva, e ha violato la legge intenzionalmente, senza curarsi degli impatti sulla salute dei cittadini. Oltre alla causa civile, Dipartimento sta tentando di capire se vi sono gli estremi per accusare di frode penale ai danni dei consumatori e delle autorità di regolamentazione. Questa strada richiederebbe una quantità di prove maggiore rispetto alla causa civile, che con tutta probabilità l’azienda perderà.

Le precedenti ammissioni di Volkswagen eliminano infatti quasi ogni possibilità di una difesa efficace in tribunale. Con tutta probabilità, la casa automobilistica cercherà di negoziare una pena minore, sostenendo che quella massima potrebbe paralizzare le sue attività e portare a licenziamenti di massa.

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