Emergenze da idrocarburi in mare: ci pensa Medess-4ms

Le acque del Mar Mediterraneo saranno sempre più sicure grazie al progetto europeo che provvederà a risolvere in tempo reale l’inquinamento provocato da eventuali chiazze di petrolio

(Rinnovabili.it) – Si chiama Mediterranean Decision Support System for Marine Safety (Medess-4ms) ed è il progetto europeo grazie al quale sarà possibile gestire in tempo reale eventuali emergenze legate all’inquinamento da idrocarburi nelle acque del Mar Mediterraneo. Partito a febbraio 2012, il progetto avrà una durata di 3 anni e vede coinvolti 24 partner europei, tra cui anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche che partecipa con l’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero di Oristano (Iamc) e quello di Scienze dell’Atmosfera e del Clima di Roma (Isac-Cnr).

Come spiegato da un ricercatore dell’Iamc, Alberto Ribotti, il progetto farà da ponte tra i servizi offerti da Gmes-Mcs, il sistema europeo di monitoraggio dell’ambiente marino, e gli utenti finali, senza creare una catena di servizi da zero, ma sfruttando ciò che già esiste. Il sistema messo a punto provvederà a individuare la posizione precisa della chiazza di petrolio, per poi interfacciarla con i modelli di previsione del trasporto degli idrocarburi, al fine di offrire un prodotto su misura e risolvere al meglio l’emergenza. Inoltre, sarà un ottimo strumento di supporto per l’attuazione della Direttiva 2005/35/CE, dato che aiuterà le agenzie operative competenti a combattere l’inquinamento provocato dalle navi, anche attraverso sanzioni e agenzie. « Il sistema multi-modello di previsione dello sversamento di idrocarburi – ha spiegato il coordinatore del progetto, Efstratios Georgoudissarà composto da informazioni ambientali provenienti dal Marine Core Service (Mcs) del programma europeo Gmes e dai sistemi nazionali di previsione del mare. Questi saranno interfacciati con i dati sulla diffusione delle macchie di idrocarburi provenienti da esistenti piattaforme di monitoraggio del sistema CleanSeaNet di Emsa e dal Sistema di Identificazione Automatica (Ais) installato sulle navi». Sistemi simili fino a oggi non esistevano; l’unico, ma non multi-modello, è quello elaborato per il Mar Baltico.

Articolo precedenteETS: l’Europa non cambia idea
Articolo successivoUn milione di euro per chi risparmia energia