Emilia Romagna: una seconda vita per le macerie del terremoto

Parte la sperimentazione regionale per il riciclo delle macerie prodotte dal sisma come rilevato stradale per la Cispadana

(Rinnovabili.it) – Dopo il via libera annunciato dall’Emilia Romagna alle risorse per le ristrutturazioni delle abitazioni danneggiate dal sisma  – contributi che copriranno fino all’80% dei costi per i lavori necessari a ripristinare i danni – la Regione mette sul tavolo anche gli aiuti per le attività di rimozione e trattamento delle macerie. Sette milioni e mezzo di euro, secondo quanto stabilito nell’ultima ordinanza del presidente della Regione e Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani, che serviranno a supportare l’attività di rimozione e trattamento dei detriti del terremoto stimati per quest’anno attorno alle 1000  tonnellate giornaliere; i fondi serviranno inoltre all’avvio di una sperimentazione, su un campione significativo di macerie, per valutarne le modalità tecnico-economiche  per ottenere materie prime seconde (MPS) e l’eventuale utilizzo come rilevato stradale nella realizzazione della autostrada regionale Cispadana.

“L’ordinanza – si legge nella nota stampa della regione – che segue la Circolare n. 2 del 16 giugno scorso dove venivano fornite, a poche settimane dal sisma, le prime indicazione per la gestione delle macerie,  individua precise soluzioni  per garantire il monitoraggio delle procedure  di raccolta, trasporto, selezione, cernita e smaltimento nonché  per consentire, sulla base del monitoraggio, la valutazione del prezzo di gestione attualmente fissato in 50 euro per tonnellata. Individuata anche la modulistica sia per il monitoraggio sia per  il successivo riconoscimento  delle spese sostenute”.

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