Eventi estremi sempre più frequenti, parola dell’IPCC

In un report attualmente in fase di bozza, l’organizzazione che fa parte delle Nazioni Unite mette in guardia l’uomo sull’aumento delle catastrofi naturali

(Rinnovabili.it) – Sono tutt’altro che rosee le prospettive che ci aspettano per il nostro futuro: inondazioni, cicloni, ondate di calore e cicloni tenderanno ad aumentare sempre di più, con impatti che, nonostante ci siano regioni più vulnerabili di altre, interesseranno praticamente tutto il pianeta Terra. Sono queste le conclusioni cui giunge il report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) sui rischi legati alle catastrofi naturali, che per il momento è in fase di bozza, ma sarà discusso a breve nel corso di una riunione internazionale a Kampala. Stando ai dati diffusi dal rapporto dell’IPCC, è “praticamente certo” che i giorni di caldo record aumenteranno e “molto probabile” che aumenteranno anche le ondate di calore nelle zone di terra; secondo le stime, la temperatura potrebbe innalzarsi di 3°C al 2050 e di 5°C al 2100, rispetto ai valori registrati al XX secolo. Ad aumentare saranno anche le piogge forti e le nevicate, soprattutto nelle zone tropicali e nelle alte latitudini, la siccità nel Mediterraneo, nell’Europa Centrale, nel Nord America e nel Brasile nord-orientale e meridionale, il riscaldamento dei mari, lo scioglimento dei ghiacciai e i cicloni. Uno scenario apocalittico, insomma, tangibile già oggi e di cui è piuttosto facile immaginarne le conseguenze. Il report, una volta reso definitivo, servirà come base per stimolare i governi a definire piani d’azione a lungo termine capaci di gestire in modo strategico i rischi connessi alle manifestazioni atmosferiche estreme.

 

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