Extinction Rebellion, le proteste nel mondo

Più di 60 città coinvolte e già centinaia di arresti. Questo è il bilancio del primo giorno di proteste dell’organizzazione ambientalista e disobbediente Extinction Rebellion.

Extinction Rebellion
Image parPlanetMallika de Pixabay

Zero emissioni nette in sei anni. Il gruppo di Extinction Rebellion diffonde al mondo il suo messaggio

 

(Rinnovabili.it) – Sono iniziate ieri le grandi manifestazioni mondiali degli attivisti di Extinction Rebellion, organizzazione ambientalista nata in Gran Bretagna appena un anno fa. Extinction Rebellion è un movimento socio-politico nato per contrastare i cambiamenti climatici, mettere un freno alla perdita di biodiversità ed evitare il collasso ecologico del pianeta. Una delle richieste fondamentali del gruppo riguarda la riduzione delle emissioni di CO2 allo zero netto entro i prossimi sei anni. Le manifestazioni (sparse in 60 città di tutto il mondo, da New York ad Amsterdam, Parigi e Auckland) dureranno circa due settimane e avranno come obiettivo la diffusione dell’allarme lanciato dalla comunità scientifica sul climate change attraverso  i metodi della disobbedienza civile e la non-violenza.

 

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Tra le proteste che più hanno suscitato clamore quelle di New York, Londra e Parigi.

 

Nella città americana, più di 20 persone sono state arrestate dalla polizia per aver versato una sostanza simile al sangue sulla famosa statua del Toro di Wall Street, simbolo del capitalismo globale. Il gesto è stato l’atto conclusivo di un finto funerale, con persone sparse per terra e coperte di sangue. Le lapidi, che riportavano il nome di uragani e incendi aggravati dalla crisi climatica, erano accompagnate da una bara che riportava l’iscrizione “Il nostro futuro”.

 

A Londra, 280 manifestanti sono stati arrestati nel corso della giornata. Westminster Bridge, Lambeth Bridge, Trafalgar Square e Smithfield Market, nonché diverse strade vicino Westminster, sono state bloccate dagli attivisti, con l’obiettivo di raggiungere le aree vicino al Parlamento nel tentativo di costringere i politici ad ascoltare le loro istanze. Nel frattempo, il primo ministro inglese Boris Johnson si trovava alla presentazione del libro del giornalista Charles Moore su Margaret Tatcher, commentando quanto accadeva per le strade di Londra definendo gli attivisti degli “irascibili non collaborativi che occupano le strade con i loro bivacchi”. Durante la manifestazione londinese, alcuni giovani si sono incatenati alle impalcature di Trafalgar Square e al ponte di Westminster.

 

A Parigi, almeno 1000 persone (tra cui anche qualche gilet giallo) hanno occupato un ponte e parte della riva della Senna, in pieno centro storico e a poche centinaia di metri dalla questura, bloccando così il passaggio verso l’Ile de la Cité.

 

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A differenza di New York, Londra e Parigi, il clima a Roma è stato più sereno. Davanti a Montecitorio, circa 250 persone hanno messo in scena una performance sul clima: alcuni attivisti di Extinction Rebellion, vestiti in giacca e cravatta, hanno versato del sangue finto su quattro ragazzi che sono stati poi ripuliti con spugne e secchi d’acqua. La performance si è poi conclusa con un intervento di padre Alex Zanotelli.

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