Finanziamenti climatici 2013, dall’UE vaghe promesse

Dai ministri della Finanza europei nessun dettaglio sui fondi che dovranno essere elargiti ai Pesi in via di sviluppo per affrontare i cambiamenti climatici. Hedegaard: “Siamo sulla buona strada”

(Rinnovabili.it) – L’Unione europea ha rispettato gli impegni presi a livello internazionale per il periodo 2010-2012 fornendo 7,2 miliardi di euro ai paesi in via di sviluppo come supporto finanziario alla lotta contro il cambiamento climatico. A rivelarlo è la stessa Connie Hedegaard, commissario europeo per il Clima, a margine del Consiglio dei ministri Ue della Finanza. La riunione è stata l’occasione per fare il punto della situazione per ciò che concerne il Fast Start, il fondo concordato a livello globale per supportare strategie di adattamento e di riduzione delle emissioni delle nazioni più in difficoltà nei tre anni successivi al summit di Copenaghen. “Si tratta di un risultato molto importante, – ha commentato il commissario – perché è il frutto degli sforzi congiunti di un contesto economico molto difficile. E possiamo già vedere i risultati in molti paesi in via di sviluppo”.

 

Peccato che lo stesso non si possa dire per l’impegno futuro. A poche settimane dal vertice Onu sul Climate Change di Doha, Bruxelles ancora non ha un piano dettagliato per i finanziamenti che dovranno essere stanziati per gli anni 2013-2020. Per ora infatti c’è solo la promessa che il sostegno continuerà o, per dirla con le parole della Hedegaard, che “l’UE rimane pienamente focalizzata a raggiungere l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari l’anno dai paesi sviluppati entro il 2020”. Spiega Lies Craeynest del gruppo Oxfam “I ministri delle finanze hanno per lo più ha stabilito le condizioni perche le nazioni in via di sviluppo al ricevano i finanziamenti climatici, ma hanno dimenticato di aggiungere quello che possono aspettarsi di ricevere in cambio”.

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