Il G20 e le vuote promesse sul clima

I leader del G20 sottolineano ancora una volta la volontà di affrontare il cambiamento climatico. Ma per ora rimangono solo parole

Il G20 e le vuote promesse sul climate change

 

 

(Rinnovabili.it) – Tutti uniti per raggiungere a Parigi un accordo sul taglio delle emissioni che sia “equo, equilibrato, ambizioso, durevole e dinamico”: nel comunicato finale del vertice di Antalya in Turchia, i leader del G20 vanno un po’ troppo spediti sulla questione COP21. Dimentichi delle difficoltà che hanno accompagnato in questi anni le varie Conferenze delle parti dell’UNFCCC, le maggiori economie sono pronte a sottolineare la volontà di assumersi un impegno condiviso e ambizioso sul clima che tuttavia continua a mostrare contorni troppo sfocati. E la dimostrazione lampante arriva dal testo adottato questo pomeriggio, al termine della due giorni turca. Concordi nell’etichettare il climate change come “una delle più grandi sfide del nostro tempo”, i leader si fermano ancora una volta sullo scoglio delle “circostanze nazionali”. “Sottolineiamo il nostro impegno a raggiungere un accordo ambizioso a Parigi, – si legge nel documento finale – che rifletta il principio delle responsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità, alla luce delle diverse situazioni nazionali”. A fare pressione in questo senso sarebbero state l’Arabia Saudita e l’India, entrambe abbastanza restie ad accettare impegni importanti sul cambiamento climatico.

 

Un’intesa sommaria è stata comunque raggiunta, includendo nel testo anche il sostegno ai recenti adottate Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (OSS) e l’impegno “razionalizzare ed abbandonare progressivamente i sussidi ai combustibili”. “Ci rendiamo conto che le azioni in materia di energia, tra cui il miglioramento dell’efficienza energetica, l’aumento degli investimenti in tecnologie energetiche pulite e il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo correlate, saranno importanti nella lotta al cambiamento climatico e ai suoi effetti”, si legge ancora nel documento che non lesina promesse neppure sugli INDC, i piani d’azione nazionali sul clima (consegnati in questi mesi all’Onu, in vista del vertice di Parigi). “Noi istruiremo i nostri negoziatori affinchè si impegnino in modo costruttivo e flessibile nei prossimi giorni per discutere di questioni chiave, tra cui la mitigazione, l’adattamento, la finanza, lo sviluppo tecnologico e il trasferimento e la trasparenza, al fine di arrivare a Parigi con una via d’uscita”.

 

In altre parole, nessuna grande novità è uscita dal G20 di Antalya, aprendo le porte a immediate critiche da parte degli ambientalisti: “I leader del G20 non sono riusciti a mostrare alla comunità mondiale che possono essere uniti per affrontare le sfide che ci troviamo di fronte”, ha commentato Wendel Trio, direttore del Climate Action Network (CAN) in Europa. “Era il momento di concordare misure specifiche per far fronte al cambiamento climatico e limitare l’inquinamento da combustibili fossili, e fare progressi su alcune delle questioni cruciali. Siamo delusi del fatto che non siano riusciti a fare nulla di tutto ciò”.

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