Glifosato, niente autorizzazione. Esulta la società civile

Non ci sono i numeri per una maggioranza qualificata nel Comitato fitosanitario dell’Ue. Stati membri divisi sul glifosato, che ora è in scadenza

Glifosato niente autorizzazione Esulta la società civile

 

(Rinnovabili.it) – Nuovamente rinviata la decisione sul glifosato. Per la seconda volta in due mesi manca la maggioranza qualificata tra gli esperti nominati dagli Stati membri nel Comitato fitosanitario permanente dell’Unione europea. L’incontro a porte chiuse, iniziato ieri, avrebbe dovuto portare il rinnovo dell’autorizzazione per la sostanza attiva base di centinaia di erbicidi e considerata cancerogena dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro. La vasta opposizione pubblica, guidata dalle associazioni ambientaliste e dalla società civile, ha portato alcuni Stati membri a rivedere la propria posizione nonostante i tentativi delle lobby di influenzare il dibattito tramite la pressione sulle grandi agenzie di regolamentazione mondiali.

A quanto è dato sapere, Francia e Italia sarebbero contrarie (come avvenne a marzo) a un rinnovo per altri 9 anni del glifosato, mentre Germania (per il veto dell’SPD), Svezia, Slovenia e Portogallo sarebbero intenzionati ad astenersi, così come l’Olanda.

Tanto basta per far saltare il banco anche stavolta. La prossima riunione del gruppo di esperti è prevista per l’11-12 luglio, secondo il calendario ottenuto da Rinnovabili.it. Ma per allora l’autorizzazione attuale all’uso de alla commercializzazione del glifosato sarà già scaduta da un mese. Dunque, a meno di nuovi vertici straordinari, si tratta di una indiretta bocciatura per la sostanza alla base del business di molte grandi aziende multinazionali dell’agrochimica, Monsanto su tutte.

 

La Germania ipocrita verso l'astensione sul glifosato 3La Ministra dell’Ecologia francese, Ségolène Royal, ha twittato la sua soddisfazione per quella che ha definito una «buona notizia».

A meno di colpi di mano – che non si possono escludere – il glifosato potrà essere acquistato per un periodo transitorio di sei mesi. Poi, l’utilizzo del prodotto sarà consentito per un altro anno prima del definitivo calo del sipario.

Sarebbe una pesante battuta d’arresto anche per la Bayer, colosso chimico di Leverkusen che ha lanciato un’OPA su Monsanto, offrendo 40 miliardi di dollari per rilevare la più odiata compagnia del mondo.

«Questa è la seconda volta che la Commissione non riesce ad ottenere l’appoggio di governi dell’Ue per la ri-approvazione del glifosato – ha esultato Greenpeace in una nota – Non è una sorpresa, dal momento che ha continuato ad ignorare le preoccupazioni di scienziati indipendenti, deputati e cittadini europei. È il momento di cambiare rotta».

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9 Commenti

  1. Un rinvio è meglio che un’approvazione, tuttavia teniamo da parte l’esultanza… e tiriamola fuori solo se ne vieteranno l’utilizzo. Cosa di cui dubito…

  2. A parte il sito che come sempre usa toni allarmistici ed emozionali per un pubblico di non addetti al lavoro diciamo le cose come stanno: tutti gli studi scientifici qualificati disponibili da 30 anni ad oggi non hanno evidenziato alcuna correlazione tra uso del glyphosate e tumori. In Italia i costi di produzione in uno scenario Glyphosate free renderebbero impossibile l’agricoltura mettendoci nelle condizioni di incrementare ulteriormente le nostre importazioni a vantaggio di paesi dove il glyphosate rimarra’. Di contro, e’ doveroso migliorare i formulati eliminando coformulati pericolosi (talloamine) e non permettere l’ uso di glyphosate in trattamenti in pre-raccolta (maturazione accelerata dei cereali) tecniche da Nord Europa di cui non abbiamo assolutamente bisogno. Purtroppo stiamo ripercorrendo le scelte contro il nucleare con il rischio di ottenere ancora una volta incremento dei costi senza riduzione del rischio. Non vedo orizzonti sereni: il nostro paese ha pensionato la scienza per dare spazio a Farinetti, Petrini, Mastechef vari o, per concludere in bellezza, personaggeti come Red Ronnie ed Eleonora Brigliadori.

    • Caro Enrico,
      spero non ritenga “allarmistici ed emozionali” gli approfondimenti che abbiamo dedicato al glifosato in questi mesi, dai quali emerge la connessione stretta tra agenzie di regolamentazione e multinazionali che commerciano diserbanti e ogm. Se gli “studi scientifici qualificati” cui allude sono quelli considerati dall’EFSA o dal panel FAO/OMS ci piacerebbe vederli. Al momento sappiamo che sono stati redatti dai produttori stessi degli erbicidi a base di glifosato e sono coperti da segreto commerciale, mentre il lavoro della IARC – che classifica la sostanza come “probabilmente cancerogena” – ha utilizzato ricerche pubbliche e consultabili.
      Senza contare che i panel di “esperti” delle agenzie di regolamentazione europee e ONU hanno dimostrati legami con Monsanto & C.
      Con un po’ di ironia, mi permetto di dire che fa molti meno danni Red Ronnie di queste persone

      • L’OMS ha dichiarato che il Glyphosate non può essere considerato cancerogeno e tantomeno metterlo in correlazione con l’insorgenza dei tumori, mentre il benzene presente nelle benzine che tutti usiamo quotidianamente è altamente cancerogeno; allora perchè nessuna anima buona e verde raccoglie firme per vietarne l’uso? Questa “semplicistica ed ingenua” considerazione è per farVi capire, al di là di qualsiasi approfondimento tecnico scientifico, l’ipocrisia del pubblico dei non addetti, che pensa di risolvere i problemi dell’ecosistema criminalizzando la chimica in agricoltura ed in particolare l’uso di un prodotto altamente eco-sostenibile,che una volta eliminato, lascerà spazio a nuove formulazioni più costose e tossiche con lauti guadagni per le multinazionali…

  3. Enrico, non sono soltanto i tumori tra le patologie che sono state legate al’esposizione al glifosato, ma molte altre, tra le quali la celiachia, la depressione e i disturbi d’ansia. Gli studi scientifici ci sono: [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4392553/], [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15862083], ma ce ne sono molti altri ancora. Considerando che siamo esposti dagli anni 70 a questa sostanza, che è diffusissima e permane anche negli alimenti processati, non possiamo che temere l’effetto sulla salute di una presenza così prolungata e massiccia. Lei è preoccupato per il settore dell’agricoltura e come spesso accade, mette l’economia davanti alla salute. Non crede però che questo tipo di ragionamento, messo in pratica fin dal dopoguerra, stia dimostrando la sua fragilità?

  4. “… purtroppo stiamo ripercorrendo le scelte contro il nucleare con il rischio di ottenere ancora una volta incremento dei costi senza riduzione del rischio …” ??? Sono fortemente convinto, per una lunga serie di motivi, che la scelta contro l’introduzione del nucleare è stata molto saggia e non comporta assolutamente un incremento di costi (caso mai il contrario). In quanto alla riduzione del rischio … ne parleremo quando fra qualche anno vecchie centrali in Paesi economicamente in difficoltà inizieranno, come stanno già iniziando, a creare grossi problemi.

  5. Enrico, Ancora con sta cazzata del nucleare? Ha idea della percentuale di nucleare che compriamo dall’estero prima di parlare ancora di nucleare?

  6. E’ assolutamente inutile vietare l’uso del Glifosato,se non si vieta pure l’importazione di prodotti trattati con questo prodotto…siccome sappiamo bene che è impossibile per via di trattati internazionali ecc.ecc. il risultato finale sarà che pagheremo assai più caro prodotti trattati col medesimo…della serie “fessi e contenti…”

  7. Eh beh il glifosato è senza più brevetto e costa poco, le multinazionali vogliono toglierlo di mezzo per immettere prodotti ben più costosi, grazie ai gonzi verdi, i loro utili idioti da sempre.

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