Green News Deal, il WWF presenta la Roadmap per una giusta Transizione

Il WWF ha proposto a Governo e Parlamento la sua Roadmap per la Giusta Transizione: l’ONG chiede di strutturare e accelerare le politiche sul clima approvando un Pacchetto di misure urgenti basato su 9 filoni di intervento e 21 proposte

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Credit: Stha Rajiv – CC0 Public Domain

 

Una Roadmap del WWF per realizzare il Green New Deal e la richiesta dell’istituzione di un Tavolo per la Giusta Transizione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

(Rinnovabili.it) – Impegnatasi lo scorso settembre in occasione dell’Assemblea Generale dell’ONU a sostegno del New Deal for Nature and People, l’Italia gioca un ruolo fondamentale per “salvare il Pianeta e configurare il futuro all’Umanità”. A ricordarlo è il WWF che, attraverso una “Roadmap” contenente la richiesta dell’istituzione di un Tavolo per la Giusta Transizione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha individuato 9 filoni di intervento e 21 proposte. “L’Italia – spiega l’ONG – ospita circa la metà delle specie vegetali e circa 1/3  delle specie animali europee, ma sta disperdendo il suo capitale naturale: il 50% dei vertebrati è minacciato di estinzione, un quarto degli uccelli  è a forte rischio, il 40% delle piante inferiori (licheni, muschi e felci) è in pericolo e molti ambienti naturali sono sottoposti a pesanti impatti e trasformazioni fisiche”.

 

L’articolato pacchetto di proposte presentate dal WWF si propone innanzitutto di affrontare i tre capisaldi del Green New Deal. Nel dettaglio, l’ONG chiede di strutturare e accelerare le politiche sul clima approvando un Pacchetto di misure urgenti che, tra le altre cose,  contempli un prezzo minimo del carbonio per i settori ETS (produzione di energia elettrica e termica e settori energivori) e una carbon tax per quelli non ETS, stabilendo al contempo obiettivi per la decarbonizzazione per gli specifici settori (industria, trasporto e agricoltura) e definendo attraverso una Legge quadro sul clima i piani e i tetti settoriali puntando, anche, sull’efficienza energetica degli edifici, a cominciare da quelli di edilizia popolare. Non secondario, l’obbiettivo di “conservare e valorizzare” il nostro capitale naturale: il WWF chiede per tanto di disporre aliquote IVA agevolate per le produzioni e i servizi collegati alla gestione e alla valorizzazione della biodiversità nelle aree protette e di inserire gli obiettivi della Strategia Nazionale della Biodiversità al 2030 nelle programmazione nazionale comunitaria 2021-2027.

 

Tra le richieste formulate dall’ONG vi è anche quella di “rendere operativa l’economia circolare”, allargando da una parte il campo d’azione del Piano nazionale Industria 4.0 con investimenti utili ad “attivare misure di simbiosi industriale” (tra cui il miglioramento dell’intero processo produttivo agevolando anche il riutilizzo degli scarti di produzione e consentendo la sostituzione dell’utilizzo di materia prima vergine con materiali riciclati e/o energia da fonte fossile con quella da fonte rinnovabile) ed introducendo dall’altra incentivi fiscali per la transizione all’economia circolare, prevedendo, ad esempio, l’abbattimento dell’IVA sui prodotti realizzati in ecodesign e per i fornitori di beni e servizi all’interno di progetti di economia circolare.

 

Accanto a quelle sopra citate, il WWF ha presentato inoltre un pacchetto di proposte per gli altri filoni di intervento, che il Governo ha individuato nella NADEF come prioritari per la realizzazione del Green New Deal. Tra queste, l’azzeramento dei SAD (Sussidi Ambientali Dannosi) entro il 2025 e  il taglio – già dalla Legge di Bilancio – dei 126 milioni di sostegno alle attività petrolifere; l’introduzione di incentivi fiscali per la transizione ecologica dell’agricoltura attraverso la ridefinizione delle aliquote IVA (il WWF parla nel dettaglio di innalzare l’aliquota per i prodotti fitosanitari dall’attuale 10% al 22% e per i fertilizzanti chimici dall’attuale 4% al 10%) e l’introduzione di nuovi “strumenti di fiscalità ambientale”; lo stop al consumo del suolo incentivandone da una parte il riutilizzo, il recupero e la riqualificazione e rendendo dall’altra fiscalmente più gravoso l’utilizzo di nuovo suolo. Infine, il WWF chiede l’aggiornamento del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (concepito nel 2001) per meglio stabilire quali siano le scelte infrastrutturali prioritarie e favorire i vettori meno inquinanti con priorità alle grandi aree urbane.
Il testo completo è consultabile qui.

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