Messico: la raccolta differenziata? Ci pensa il barcode

Il Messico propone l’identificazione dei rifiuti inorganici. Sui prodotti potrebbe presto comparire un codice identificativo elettronico utile per il corretto smaltimento

(Rinnovabili.it) – In ogni nazione il problema dei rifiuti è una criticità da affrontare quotidianamente. Per risolvere la questione il Centro per la Ricerca Ottica (CIO) ha proposto un innovativo metodo di identificazione dei rifiuti inorganici: un’etichetta digitale da applicare sui prodotti in modo che siano facilmente individuabili e collocabili nel giusto cassonetto. Grazie, ad esempio, ad un codice a barre, ogni prodotto potrebbe essere classificato all’interno di un database che ne elencherà le caratteristiche, la composizione e il tipo di materiali impiegati.

Per completare il progetto, ha dichiarato l’ideatore dell’iniziativa, si potrà scegliere tra una vasta gamma di etichette e sistemi di individuazione che, ad esempio emettendo una frequenza radio prestabilita guideranno i sistemi di raccolta e smistamento automatizzato nel corretto posizionamento dei materiali.

Per far si che il progetto sia funzionale però sarà necessario adeguare le strutture di conferimento dei rifiuti inorganici, che dovranno essere in grado di leggere i dati racchiusi nei codici a barre o comunque nelle etichette elettroniche identificative garantendo così una raccolta differenziata davvero virtuosa. L’iniziativa, inoltre, ha un alto potenziale in termini di nuovi posti di lavoro e sarà vettore di una cultura della responsabilità che ancora manca alla popolazione. All’insegna del riciclo e del riuso il progetto è stato finanziato dal Consiglio della Scienza e della Tecnologia dello stato del Guanajuato.

 

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