Milano: giardini condivisi da adottare insieme ai vicini

L’amministrazione milanese si prenderà carico dell’individuazione e delle spese per la realizzazione dei giardini condivisi, le aree verdi cittadine da coltivare con i vicini.

Milano: giardini condivisi da adottare insieme ai vicini

 

(Rinnovabili.it) – A Milano continua l’avventura dei giardini condivisi, spazi verdi che i cittadini si occupano di seminare e manutenere in un’esperienza collettiva di giardinaggio ornamentale ed orticolo. Venerdì scorso a Palazzo Marino è stata approvata una delibera che promuove ed incentiva questo tipo di iniziative e destina nuovi spazi verdi a diventare giardini gestiti da associazioni o gruppi di cittadini volenterosi.

 

“Il verde pubblico è un grande bene comune a cui tutti possono partecipare dando il proprio contributo diretto: a Milano stiamo favorendo e accompagnando in ogni modo queste buone pratiche che, in tutte le aree urbane del mondo, vedono i cittadini protagonisti”. Racconta l’Assessore al Verde Chiara Bisconti.

 

Con il nuovo decreto i consigli di zona redigeranno un elenco di aree da trasformare in giardini condivisi, che non saranno più solamente zone verdi in stato di degrado ma anche appezzamenti sottoutilizzati. Fino ad oggi il compito di individuare le zone adatte a questo tipo di attività era dei cittadini e le Amministrazioni si limitavano ad un’approvazione, adesso invece i consigli hanno un ruolo attivo nel mappare il territorio milanese.

 

Le facilitazioni sono anche di tipo economico, infatti l’amministrazione si farà carico di tutte le spese con i fondi destinati alla manutenzione straordinaria del verde, mentre fino a questa delibera ai volontari si richiedeva un impegno pratico ed economico.

Ad oggi i giardini adottati nel territorio di Milano sono 8: Oasi in città, Gattoparco, Giardino nascosto, Giardino edibile, Giardino in transito, Isola pepe verde, Orti di via Padova e Frutteto della conchetta. Altri cinque sono in via di realizzazione in via Scaldasole, via San Bernardo, via Boffalora, via Morosini, via Statuto.

 

Per favorire questo fenomeno di aggregazione sociale e di lotta al degrado urbano il Comune ha deciso di agevolare i cittadini. “Con questa delibera mettiamo a disposizione di tutti le risorse, le conoscenze e gli strumenti del Comune. Sarà l’Amministrazione a pulire e preparare le aree a proprie spese: un aiuto economico importante per piccole realtà del nostro territorio. Aggiungiamo un tassello in più alla nostra visione di città, e facciamo un altro passo in avanti nella costruzione di una nuova qualità della vita metropolitana”.  Spiega l’Assessore.

 

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1 commento

  1. A mio parere, se forse apparentemente potrebbe anche minimamente sembrare una buona idea (per socializzare, fare un pò di moto , più contatto con la natura, conoscenze di nuove “materie” ecc.) dal punto di vista generale è una mossa o per meglio dire “una trovata” davvero “triste” …. una implicita sconfitta di fronte a questa momentanea regressione economica.
    Cosa dovremmo insegnare ai nostri figli …. a zappare !!! Questo sarebbe il passo in avanti, la grande trovata !!!
    Adesso ci consigliano l’ orto condiviso (chiamato giardino per renderlo più elegante) e fra un pò se ne verranno fuori con qualche “aspetto vantaggioso” per chi lascia stare il posto di lavoro attuale e si compra la terra e se la coltiva !!
    Idee del genere nascono come un qualcosa di innocuo per poi ritrovarci dopo 20 anni a svolgere attività totalmente inutili, inefficienti , insoddisfacenti e controproducenti !!

    E’ già capitato con “l’ emigrazione” della produzione verso la CINA ben oltre 25 anni fa !!
    Tutti felici perchè si era trovato chi producesse a prezzi stracciati, dimenticando però che nel frattempo si stava iniziando così a togliere “il pane” agli acquirenti di tali prodotti (noi Paesi industrializzati) …. risultato ??? C’è chi produce (tra l’ altro merce più che scadente) e chi non può neanche permettersela di comprare. A cosa è servito ?

    Concludo dicendo : Amici dell’ amministrazione milanese cercate di trovare il modo di diffondere la cultura del lavoro autonomo e dell’ indipendenza economica, soprattutto nella nuova leva ovvero bimbi ed adolescenti, dando validi e concreti esempi e contributi atti a favorire ciò ….. anzicchè propagandare simili iniziative che lasciano più che sbigottiti !!!

    Un saluto , Celestyn SS

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