Nasce PAGE, il partenariato per l’Azione sulla Green Economy

Durante i primi due anni del progetto, la partnership aiuterà i 30 paesi partecipanti a spostare investimenti e politiche verso la creazione di tecnologie pulite, uso efficiente delle risorse e lavoro verde qualificato

Nasce PAGE, il partenariato per l’Azione sulla Green Economy(Rinnovabili.it) – Dalla pura forma speculativa a quella di azione concreta. La green economy lascia i tavoli di discussione dell’élite “verde” per concretizzarsi in un’iniziativa reale grazie al lavoro congiunto di quattro agenzie Onu. Il programma ambientale (UNEP), l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), l’Industrial Development Organization (UNIDO) e l’Istituto per la formazione e la ricerca (UNITAR) hanno infatti deciso di unire le forze per coordinare competenze e risorse a livello nazionale e fondare PAGE, il partenariato per l’azione sulla Green Economy. Nei prossimi sette anni PAGE sosterrà 30 paesi nel realizzare strategie economiche sostenibili in grado di generare posti di lavoro, promuovere le tecnologie pulite e ridurre il rischio ambientale. “Il partenariato – ha spiegato il direttore esecutivo dell’Unep Achim Steiner – lavorerà con i Paesi per favorire il cambiamento a livello nazionale, assistendoli con mirati strumenti economici, politici e di formazione in grado di accelerare la transizione economia verde in tutti i settori che vanno dall’energia pulita all’agricoltura sostenibile”.

 

PAGE rappresenta la risposta diretta al documento finale della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio +20), che si è svolta nel mese di giugno in Brasile. Durante i primi due anni del progetto, la partnership si concentrerà su sette paesi pilota, ancora da selezionare, per poi scalare l’iniziativa su un totale di 30 nazioni entro il 2020. “Promuovere nuove industrie verdi e pulite, e aiutare quelle esistenti ad utilizzare in maniera più efficiente le risorse sarà un obiettivo chiave del partenariato”, ha aggiunto Kandeh K. Yumkella, Direttore Generale di UNIDO. “E mentre il comparto produttivo dovrà allinearsi con gli sforzi nazionali in tema di green economy, i governi dovranno impostare i parametri per fare prosperare gli affari”.

 

Articolo precedenteZsc: l’Italia definisce le prime 27 Zone speciali di conservazione
Articolo successivoFiemme 2013, i mondiali di sci dall’anima green