Nelle Oasi del WWF le specie ‘protette’ raccontano il clima

CMCC e WWF presentano il progetto di ricerca finalizzato a scoprire nella biodiversità indicatori che aiutino a sperimentare nuove modalità d’adattamento ai cambiamenti climatici

(Rinnovabili.it) – Da “semplici” aree protette, a laboratori a cielo aperto che permettano di acquisire nuove informazioni sul Climate Change. Questo il destino di venti Oasi del WWF che si sono prestate non solo a difendere la biodiversità ospitata al loro interno, ma anche a divenire strumento scientifico nello studio climatico. Tutto ciò ha nome, ovvero Progetto Clima– Osservatorio Oasi, l’iniziativa promossa da WWF Oasi con il supporto dell’Università della Tuscia e con la collaborazione di CFS, Uniroma3, Museo di Zoologia di Roma e il contributo di Epson. Il progetto è stato presentato oggi nei suoi risultati preliminari nella Riserva Naturale di Le Cesine, ampliando, per l’occasione, il programma in collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.

“La collaborazione tra il CMCC e il WWF Oasi su questo progetto nasce dalla volontà di integrare l’analisi sistematica e analitica dei cambiamenti climatici con il ruolo che le aree protette svolgono – ha detto Riccardo Valentini, del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici – Un ruolo attivo sia per la riduzione della CO2 in atmosfera, sia perché costituiscono aree utili a proteggere dagli impatti delle variazioni climatiche. La nostra collaborazione dimostra che queste aree sono anche laboratori a cielo aperto utilissimi a indagare gli effetti dei cambiamenti climatici e a fornire informazioni su come costruire le strategie da intraprendere”. Le specie protette diverranno così dei bioindicatori per il monitoraggio e la prevenzione dei maggiori impatti dovuti ai cambiamenti del clima permettendo di studiare un nuova tipologia di gestione adattativa degli habitat e degli ecosistemi naturali..

 

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