(Rinnovabili.it) – La terra si troverà a fronteggiare un deficit del 40% nelle forniture di acqua entro 15 anni a causa di diversi fattori: urbanizzazione, crescita della popolazione e aumento della domanda di oro blu per la produzione alimentare, l’energia e l’industria. Lo comunicano oggi le Nazioni Unite attraverso il World Water Development Report, pubblicato in vista della giornata mondiale dell’acqua, in programma il 22 marzo.
È necessaria una migliore gestione delle risorse, essenziale per garantirle a tutti, sottolinea il report. Proseguire sulla strada del business as usual sta portando il mondo sull’orlo di un crollo del sistema socio-economico.
Entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivrà in città e la domanda di acqua è prevista crescere del 55%, soprattutto a causa di esigenze legate alla crescente urbanizzazione nei Paesi in via di sviluppo.
Siamo abituati a considerare l’urbanizzazione come una possibilità di crescita per l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, ma l’ONU sottolinea che invece questa percentuale è diminuita nelle aree urbane in boom espansivo. Un esempio è quello dell’Africa subsahariana, dove l’urbanizzazione – spesso non pianificata – sta mostrando i suoi lati oscuri, come la nascita di baraccopoli dove le condizioni di vita sono più che precarie. In quest’area di mondo la percentuale di persone che godono di acqua corrente è scesa (dal 1990 ad oggi) dal 42% al 34%.
Servirà più cibo, ma ci sarà meno acqua
Entro il 2050 il mondo dovrà produrre il 60% di cibo in più, e per sostenere questo trend la domanda globale di acqua per l’industria salirà del 400%, secondo il rapporto ONU. La popolazione in crescita necessiterà anche del 70% di energia in più, e quest’ultima richiede quasi sempre l’apporto di acqua per la produzione.
Gli esperti spiegano che investire nella gestione sostenibile delle acque, anche se costoso, paga: un investimento di 15-30 miliardi di dollari nell’efficientamento della gestione idrica nei Paesi in via di sviluppo potrebbe generare un ritorno annuale di 60 miliardi di dollari.
Le città che si doteranno di piani a lungo termine potranno irrobustire le proprie economie entro pochi decenni, rivela lo studio, perché le persone che hanno accesso all’acqua potabile godono di miglior salute e hanno maggiori possibilità di istruirsi e trovare un lavoro.
Dissalatori a energia solare dappertutto. Autocisterne elttriche alimentate da fotovoltaico. Tubature di plastica riciclata per la distribuzione. Raccoglitori di ogni tipo per l’acqua piovana. Depurazione totale delle acque reflue. Pompe elettriche alimentate da fotovoltaico, ecc. ecc. ecc. Tutto questo senza usare un briciolo di fantasia. Ma se istituite un premio per chi inventa sistemi nuovi, ne vedremo delle belle. Parlatene ai ragazzi nelle scuole: vi inventeranno il futuro.
Toh, nel medioevo c’erano le carestie…
E’ brutto dire l’avevo detto, ma tant’è…………. L’oro blu sarà motivo di guerre del futuro, speriamo bene. (L’attuale guerra in Siria, nessuno lo dice, è proprio per questo motivo. La Siria e l’Iraq saono un serbatoio enorme d’acqua dolce in quelle regioni desertiche, e per farsene un idea: http://www.greenreport.it/news/acqua/dietro-i-massacri-in-iraq-siria-ce-guerra-per-controllo-dellacqua/