ONU: emissioni australiane in crescita per il quarto anno consecutivo

Il rapporto della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici registra 537 milioni di tonnellate di CO2 prodotte dall’Australia nel 2018, in aumento rispetto al 2017.

australia emissioni gas serraSecondo il Ministro Canavan, le emissioni australiane sono in aumento a causa della crescita di produzione ed esportazione di gas naturale liquido

 

(Rinnovabili.it) – Le emissioni di gas serra in Australia continuano a crescere: per il quarto anno consecutivo, il report della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) registra un incremento di CO2 proveniente da diversi settori produttivi australiani.

Secondo l’inventario nazionale delle Nazioni Unite, le emissioni australiane di diossido di carbonio nel 2018 hanno raggiunto le 537 milioni di tonnellate, con un incremento di circa 2,3 milioni di tonnellate (+0.9%) rispetto alle 534,7 milioni di tonnellate registrate nel 2017.

 

Si tratta del quarto anno consecutivo con emissioni in costante crescita per l’Australia; un trend che il Ministro per le risorse, Matt Canavan ha provato a spiegare con la crescita della produzione e delle esportazioni di gas naturale liquido: “Il conto della CO2 prodotta aumenta perché l’Australia è il Paese in cui viene estratto e prodotto gas naturale liquido – ha spiegato il Ministro australiano – Tuttavia questo gas viene utilizzato in altre nazioni, spesso per sostituire forme più inquinanti di approvvigionamento energetico, come il carbone. Dovremmo assumere un punto di vista più equilibrato, perché credo che l’esportazione di gas australiano stia aiutando il mondo a ridurre le emissioni di CO2″.

 

La tesi di Matt Canavan viene contraddetta dall’analisi ONU che segnala aumenti nelle emissioni di quasi tutti i principali settori produttivi australiani: i trasporti (+2% solo lo scorso anno), i rilasci accidentali di gas serra causate da perdite di metano nelle miniere di carbone, l’utilizzo di combustibili bruciati in impianti non coinvolti nella produzione di elettricità (la cosiddetta energia stazionaria), il settore dei rifiuti sono alcune delle voci che hanno contribuito sensibilmente alla crescita di emissioni australiane.

 

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Allo stesso tempo il settore elettrico ha visto calare la propria produzione di CO2 del 12,3% nel 2018 (principalmente grazie alla diminuzione dell’uso di carbone come combustibile), mentre le fonti rinnovabili sono cresciute del 14,2%.

 

Una situazione ambivalente che rischia di tenere l’Australia distante dagl’obiettivi fissati con gl’Accordi di Parigi: il Ministro per l’energia e la riduzione delle emissioni, Angus Taylor, ha recentemente descritto come “ambizioso” il programma di riduzione del 26%-28% delle emissioni entro il 2030 fissato dal Governo australiano. Un obiettivo che, se anche venisse raggiunto, resterebbe al di sotto dello standard internazionale per evitare che le temperature globali crescano di oltre 1,5°C entro fine secolo.

 

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