Pechino affronta l’inquinamento con lo humor

Battute e foto comiche in rete per esorcizzare la minaccia che affligge la capitale cinese. Un inquinamento sempre più alto grava sui cittadini

Pechino affronta l’inquinamento con lo humor.(Rinnovabili.it) – L’inquinamento si combatte con lo humor. Almeno è quello che provano a fare i pechinesi, per non cedere alla frustrazione dopo l’ennesimo innalzamento dei livelli di smog che ha reso l’aria – se possibile – più irrespirabile. Sui social media è sempre più un rincorrersi di lazzi e battute sulla scarsa visibilità provocata dalla coltre.

«Quando apro le tende penso di essere cieco» scrive un utente sul sito di microblogging Weibo. Un altro scherza: «Mi sembra di guidare un aereo invece del mio scooter elettrico: ho le nuvole da entrambi i lati!». Circolano anche molte foto, che accompagnano i motti dei pechinesi esasperati. I post di questo genere diventano sempre più frequenti, tentando con un po’ di buonumore di bucare la cortina di nebbia mefitica che da anni ricopre la capitale cinese. L’anno scorso Pechino ha superato per 60 giorni il livello di guardia dell’inquinamento dell’aria. Ma non è stata la peggiore: Xingtai, a sudovest della metropoli, è stata da bollino rosso per 129 lunghi giorni. Nella capitale, tuttavia, le autorità hanno dichiarato l’allerta arancione, ossia la seconda più alta in grado. Hanno caldamente suggerito ai cittadini di restare in casa, ma se devono proprio uscire almeno indossassero una mascherina. Alcune fabbriche sono state chiuse, ad altre è stato ordinato di tagliare le emissioni. Alcuni media – strano ma vero – hanno criticato il governo per non aver scelto di diffondere un’allerta da disco rosso. I principali siti di notizie si sono addensati i commenti al vetriolo dei netizens, inviperiti con il ministro dei trasporti e l’amministrazione intera.

 

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Altra notizia che ha contribuito a “inquinare” l’immagine della capitale cinese è stata la tripla interruzione dell’allenamento del Brasile. I verdeoro erano volati a Pechino per sfidare l’Argentina in un superclassico che si è disputato tra le polemiche: 22 ore chiusi in albergo, i calciatori hanno soltanto fatto finta di allenarsi per un paio d’ore, dovendo perfino interrompere la sessione perché alcuni accusavano bruciori agli occhi e allergie.

 

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