Per H&M le sostanze tossiche non fanno tendenza

Con l’adesione alla Campagna di Greenpeace “Detox”, la multinazionale svedese si è dichiarata intenzionata a ripulire l’intera catena di fornitura e adottare processi di produzione sostenibili entro il 2020

(Rinnovabili.it) – Sembra essere un vero e proprio cambiamento di sistema quello messo in atto da alcune case di abbigliamento che, grazie a una lunga trattativa con Greenpeace, hanno deciso di impegnarsi seriamente a combattere l’inquinamento. Dopo Nike, Adidas e Puma, infatti, arriva anche la promessa H&M, il gruppo di abbigliamento svedese che, entro il 2020, eliminerà le sostanze pericolose da tutti i processi produttivi legati alla fabbricazione dei propri prodotti. Il “la” a questa rivoluzione è arrivato grazie a “Detox”, la Campagna che Greenpeace ha condotto in Cina e che ha rivelato come le più grandi aziende di abbigliamento e alcune fabbriche tessili, riversando sostanze tossiche nei principali fiumi cinesi, abbiano seriamente messo a rischio la salute dell’uomo: alcune sostanze, infatti, una volta disperse in acqua, si trasformano in un composto tossico (il nonilfenolo) capace di alterare il sistema ormonale. Da qui, l’allarme e l’urgenza di adottare criteri in grado di ripulire l’intera catena di fornitura. La multinazionale svedese ha dichiarato che nell’arco di un paio di mesi adotterà un piano d’azione per definire tutte le misure da intraprendere e le procedure da utilizzare per mettere in pratica gli impegni assunti al 2020. L’organizzazione ambientalista, oltre a continuare a collaborare con queste aziende, incoraggerà anche altri marchi ad aderire a questa rivoluzione.

 

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