“Piano per Roma”, è tempo di firmare?

Dopo nuove revisioni e riadattamenti sembra essere pronto per il confronto finale. Il Piano rifiuti di Roma parte dalla chiusura di Malagrotta e invita ad un sistema di gestione integrata

(Rinnovabili.it) – Proposto ufficialmente lo scorso 4 maggio, il Piano per Roma che invita alla chiusura della discarica di Malagrotta aspetta di essere firmato. Organizzata per domani la sigla del programma garantirebbe alla capitale un efficiente piano di gestione dei rifiuti nella Capitale, piano che dopo diverse revisioni pare sia nuovamente pronto al confronto.

“Vale la pena di ribadire che il ministero dell’ambiente non ha scelto nè indicato alcun sito di discarica. Su richiesta del Prefetto, e come concordato con la Regione, la Provincia e il Comune il 12 marzo 2012, abbiamo verificato i vincoli ambientali dei 7 siti individuati dalla Regione e di uno ulteriore segnalato dall’autorità di bacino per ler caratteristiche idreogeologiche favorevoli. Su quest’ultimo abbiamo ricevuto osservazioni dal ministero della difesa, che fanno riferimento a considerazioni generiche di natura ambientale. A tali osservazioni abbiamo risposto oggi richiamando il contesto tecnico e normativo nel quale è necessario collocare le valutazioni ambientali di merito. Tutto ciò nell’ambito di un piano per la gestione del ciclo integrale dei rifiuti coerente con le leggi nazionali e le direttive europee, che vede nello smaltimento in discarica una soluzione solo residuale. Non intendiamo, nè mai abbiamo inteso assumere ruoli che non ci competono, ma solo fornire responsabilmente il contributo che ci è stato chiesto” ha specificato il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini.

Per arrivare alla firma con tutte le informazioni utili a disposizione e seguendo il consiglio del Prefetto è stato quindi proposto un piano finalizzato a raggiungere, entro il 2014, gli obiettivi italiani stabiliti dalle leggi nazionali e dalle direttive europee per la raccolta differenziata, il recupero di materia ed energia e l’uso delle discariche come soluzione residuale per la quota di rifiuti non recuperabili, con riscontri positivi da parte delle aziende e delle imprese che hanno potuto conoscerne i contenuti lo scorso 26 aprile. Di contro, la reazione di Regione, Istituzioni Locali e Prefettura ha portato ad una ulteriore verifica dei 7 siti proposti come idonei ad ospitare una nuova discarica, che però vertono ormai esclusivamente su due delle proposte contenute nel Piano, ritenute non idonee. Si legge nel comunicato stampa diffuso dal Ministero dell’Ambiente “Corcolle, che insiste su un’area vulnerabile del sistema acquifero regionale caratterizzata da una presenza significativa di pozzi di uso prevalentemente agricolo, igienico e domestico, oltreché dalle sorgenti Acquoria e Pantano Borghese, con una portata complessiva di 1100 litri al secondo, captate da ACEA per la rete idropotabile di Roma;

Quadro Alto, che insiste pure su “un’area a regime idraulico alterato” con un” livello di falda molto prossimo al piano di campagna”. La discarica accentuerebbe l’elevata vulnerabilità dell’acquifero soggiacente, anche per l’assenza di una barriera geologica naturale impermeabile.

La barriera geologica naturale di entrambi i siti, necessaria alla localizzazione di un’eventuale discarica, è estremamente ridotta e caratterizzata da una permeabilità non conforme ai requisiti di legge”.

Nuove valutazioni riguardanti il Monte Carnevale sono inoltre state presentate con la possibilità di effettuare un sopralluogo per verificare l’idoneità del sito ad ospitare una discarica riservata a rifiuti urbani trattati.

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