Popolazione mondiale: secondo l’Onu nel 2100 saremo 12 miliardi

Un nuovo studio delle Nazioni Unite smonta tutte le previsioni. L’aumento della popolazione mondiale non si fermerà nel 2050, ma proseguirà fino al 2100

Popolazione mondiale secondo l’Onu nel 2100 saremo 12 miliardi 300(Rinnovabili.it) – A rischio ci sono le risorse alimentari, la coesione sociale, la salute e l’ambiente. Non si tratta però di una nuova epidemia: la causa di tutto è un aumento della popolazione mondiale che nessuno aveva previsto. Una nuova ricerca, appena uscita su Science, sostiene che abbiamo l’80% di possibilità di raggiungere, entro il 2100, un numero tra i 9,6 e i 12,3 miliardi. Un terzo vivrà soltanto nel continente africano: oggi i suoi inquilini sono un miliardo, ma a fine secolo saranno quadruplicati. I calcoli li hanno fatti le Nazioni Unite, insieme alle università di Washington e Seattle. Per la prima volta si è utilizzato un metodo statistico per stimare i futuri tassi di nascita, piuttosto che affidarsi all’opinione degli esperti. Fino a qualche tempo fa, l’idea diffusa fra i demografi era che la popolazione mondiale sarebbe cresciuta fino a toccare il tetto dei 9 miliardi verso il 2050, ma da quel momento in poi avrebbe avuto inizio un lento calo. Si contava sulla diffusione dei contraccettivi in Africa, fatto che avrebbe abbassato le natalità. Ora gli esperti non ne sono più così convinti: la tendenza infatti resta sostanzialmente invariata, anche perché l’accesso agli anticoncezionali non è stato semplice come si immaginava. Ma non è l’unico motivo: la realtà è che la maggior parte degli scienziati non sa spiegarsi il perché.

 

Le nuove proiezioni sono state usate in modelli messi a punto da economisti, ambientalisti e governi, che usano le statistiche demografiche per fare previsioni sui livelli di inquinamento o sul riscaldamento globale. Ma anche per prevedere epidemie, costruire strade, scuole, ospedali. Con questi numeri, tutti i piani andranno rivisti. L’aumento della popolazione dovrà necessariamente tornare ai primi posti dell’agenda mondiale, e per mettere a punto le misure necessarie sarà obbligatorio sforzarsi di capire perché il calo della natalità in Africa non si è verificato.

 

In termini assoluti, comunque, cresciamo più lentamente rispetto al trentennio 1960-1999. In quel delta temporale il pianeta aveva visto raddoppiare i suoi inquilini umani. Secondo i ricercatori un trend simile non si verificherà nuovamente. Siamo destinati a diminuire, solo che stiamo impiegando più del previsto per invertire la tendenza. E questo crea non pochi problemi ad ogni ordine e grado delle strutture sociali.

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1 commento

  1. Come socio Anter, ente sostenitore di questo sito, mi sento ancora più irritato del solito nel vedere enfatizzata la leggenda metropolitana della bomba demografica. Ad oggi, se non si distruggesse (per ignoranza o per calcolo economico) tanto cibo e se la mobilità elettrica sostituisse i biocarburanti (prodotti generalmente con cereali), le attuali tecniche agricole e le attuali aree destinate all’agricoltura potrebbero sfamare 33 miliardi di persone… e noi stiamo a preoccuparci di una proiezione di appena 12 miliardi… e poi tra 85 anni, quando le tecniche saranno molto più evolute. La verità è che gli attuali ricchi hanno paura di dover dividere le loro risorse con gli altri, e fanno di tutto per eliminarli (vedi il fiorente business della contaccezione nel mondo).
    Bisogna che qualcuno queste cose le dica… e se non lo fa un sito nato per il bene del mondo… meditate, gente, meditate!

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