“Puliamo il Mondo” ha riunito gli “Atleti dell’Ambiente”

Dopo tre giorni di campagna i rifiuti raccolti hanno dato un volto all’Italia. I numeri del successo di Legambiente fanno capire che in molti amano l’ambiente

(Rinnovabili.it) – Tre giorni di volontariato, 600mila persone e 1700 comuni partecipando a Puliamo il Mondo hanno ripulito oltre 4000 località dai rifiuti abbandonati. A rappresentare le città simbolo della manifestazione Venezia, Roma e Paestum che hanno recuperato ogni tipo di rifiuto, dal materasso agli elettrodomestici.

I buoni risultati, e quindi una massiccia raccolta di spazzatura, evidenziano però un comportamento generale che ancora non tiene conto del danno ambientale che deriva dall’abbandonare, ad esempio, un elettrodomestico in un luogo non opportuno.

“Puliamo il Mondo – ha dichiarato questa mattina da Venezia, Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – mostra la parte più bella dell’Italia: lo splendore dei luoghi e la determinazione di molti cittadini, veri e propri atleti dell’ambiente. Il nostro Paese racchiude uno straordinario patrimonio paesaggistico-culturale, che purtroppo non viene tutelato a dovere. Ecco perché quest’anno abbiamo voluto focalizzare l’attenzione anche sul degrado dei beni culturali, scegliendo come città simbolo di questa ventesima edizione: Venezia, Roma e Paestum. Siamo convinti che la bellezza batterà il degrado. Ed è nella valorizzazione delle bellezze dei nostri territori che si trova la ricetta italiana per superare la crisi”.

Un invito quello di Legambiente rivolto ai 300mila ragazzi in età scolare e agli adulti che hanno preso parte all’iniziativa che richiama anche l’impegno green delle Olimpiadi terminate da poco, un invito a diventare presto “Atleti dell’Ambiente” per vincere la gara di un Pianeta libero dai rifiuti.

Un’iniziativa, quella di Legambiente, che è la versione italiana di “Clean Up the World” la maggiore campagna internazionale di volontariato che ha preso il via a Sidney, in Australia, nel 1989 per poi sbarcare in Italia nel 1993 coinvolgendo oramai centinaia di paesi e oltre 35 milioni di persone.

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