Riciclo acque reflue: contro le crisi la Puglia sceglie l’innovazione

Emiliano: “La Puglia deve chiudere il ciclo dell’acqua per impedire impoverimento e inutilizzabilità del suolo”. La strategia regionale punta su prevenzione e innovazione

Riciclo acque reflue
Image by kphansi from Pixabay

Desalinizzazione e riciclo acque reflue: Puglia in prima linea nella lotta alla siccità

(Rinnovabili.it) – Innovazione e prevenzione: queste le parole d’ordine che la Puglia sceglie  per affrontare il tema della siccità. Questa estate la Regione è riuscita a scampare l’emergenza idrica nonostante l’evidente sofferenza di sorgenti e invasi. Le riserve d’acqua pugliesi (unitamente ai primi interventi strutturali) permettono al territorio di resistere fino alla fine di quest’anno. Ma gli esperti regionali avvertono “Se non si vedranno piogge abbondanti nei prossimi mesi, il 2018 sarà un anno d’inferno“. E al pari del resto d’Italia, anche qui la rete idrica aggiunge un ulteriore carico al problema principale:  l’acquedotto locale perde circa il 48 per cento dell’acqua nel passaggio dalla fonte all’utilizzatore fiale.

Per evitare “l’anno d’inferno”, la Regione ha elaborato una ricetta anti-crisi idrica, riassunta ieri nei punti chiave dal Presidente della Regione, Michele Emiliano. “La Puglia deve chiudere il ciclo dell’acqua per impedire impoverimento e inutilizzabilità del suolo: lo facciamo puntando sulle innovazioni”, ha spiegato Emiliano, intervenendo ad uno dei seminari della Fiera del Levante, a Bari.

Assieme a Aqp, la società che gestisce l’acquedotto pugliese, l’amministrazione sta portando avanti un programma di retrofit delle rete idrica che mira da un lato a eliminare le dispersioni e dall’altro a riutilizzare le acque reflue. “Sono nove gli impianti di affinamento realizzati – spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici, Anna Maria Curcurutoquattro solo negli ultimi anni”.

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Il programma regionale sta ampliando i target finali del riciclo idrico, destinando il riutilizzo non solo al comparto agricolo ma anche a quello industriale e persino a quello civile (giardini, lavaggio strade, spegnimento incendi e altro). “Lo abbiamo sperimentato con il bando ‘Riuso delle acque reflue affinate’ e abbiamo già finanziato delle opere con 29 milioni di euro di fondi POR e 21 milioni dei Patti per la Puglia”, ha aggiunto Curcuruto. Nel programma sono previsti anche diversi progetti sperimentali di potabilizzazione delle acque: i primi sono già partiti in collaborazione con alcuni Comuni e altri sono in fase di definizione “Stiamo pensando anche ad alcuni progetti di desalinizzazione e di produzione di energia – rivela l’assessore – siamo aperti all’innovazione scientifica e alla ricerca”. Il Presidente Emiliano è poi intervenuto anche per fare chiarezza sul futuro dell’Acquedotto: “in Puglia nessuno mai privatizzerà l’acqua fin quando sarò Presidente, né trasformerà AQP in modelli, suggeriti da qualcuno, incompatibili per il più grande acquedotto pugliese”.

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2 Commenti

  1. Grande Emiliano,ma la questione del depuratore di Manduria con scarico a mare in zona protetta dovrebbe essere rivista dato che utilizzerete le ultime tecnologie con aqp

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