Il fracking regala scorie radioattive, la scienza spiega perchè

Un team di scienziati evidenzia il ruolo del sale nell’accumulo di radio e bario all’interno dell’acaqua di riflusso del fracking

fracking

 

(Rinnovabili.it) – Nella lunga lista di “difetti” del fracking – la tecnica di fatturazione idraulica utilizzata per estrarre gas da sorgenti non convenzionali – appare anche la voce “rifiuti radioattivi“. È stato rincontrato, infatti, che nelle acque di riflusso, accanto a metalli pesanti, idrocarburi e tutti gli additivi chimici iniettati nel sottosuolo, sono presenti anche elementi radioattivi naturali come il bario e il radio radioattivo. A indagarne le cause sono oggi alcuni scienziati del Dartmouth College. In due differenti studi, pubblicati su Chemical Geology, i ricercatori Mukul Sharma e Joshua Landis hanno analizzato l’origine di questi rifiuti studiando dei prelievi dalla Marcelus Shale, un ricco deposito di gas di scisto localizzato tra lo stato di New York e quello della Virginia occidentale.

La sostanza che esce quando si usa il fracking è estremamente salata e piena elementi nocivi”, spiega Sharma, professore di scienze della terra al Dartmouth e a capo del progetto di ricerca. “La domanda è: come si sono originati i rifiuti radioattivi? La ricerca fornisce una descrizione dettagliata di quel processo”.

 

>>Leggi anche Le operazioni di fracking possono nuocere alla salute<<

 

Durante la fatturazione idraulica, milioni di litri d’acqua combinati con sabbia o microsfere ceramiche e una miscela di sostanze chimiche additive, vengono pompati nel sottosuolo ad alta pressione. L’acqua pressurizzata rompe lo scisto e forza gas naturale e petrolio a uscire. Mentre i granuli impediscono alle fratture di richiudersi, una parte consistente dell’acqua iniettata nel terreno, ritorna in superficie come rifiuto altamente tossico.

 

I lavori effettuati dal team spiegano siano le fonti del radio (minerali argillosi e una fase organica) sia la meccanica di trasferimento dell’elemento nelle acque di riflusso. E mostrano come la crescente salinità dell’acqua prodotta durante il fracking attiri il radio dalla roccia fratturata. “L’interazione tra acqua e roccia che si verifica a chilometri sotto la superficie del terreno è molto difficile da studiare”, ha commentato Landis. “Le nostre misurazioni sugli isotopi del radio forniscono nuove informazioni su questo problema.”

La ricerca conferma che mentre l’acqua di riflusso viaggia attraverso la rete di spaccature per ritornare in superficie, si arricchisce progressivamente di sali ed è proprio questa ipersalinità la responsabile dell’estrazione degli elementi radioattivi.

Articolo precedenteElement One, primo velivolo a idrogeno per tratte regionali
Articolo successivoICity Rate 2018: Milano sul podio delle smart city italiane

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!