Riscaldamento globale: basta +1°C per arrivare al punto di non ritorno

Il tasso di rilascio di carbonio stoccato nel suolo aumenterà perché organismi come i vermi saranno più attivi: entro il 2050 in atmosfera 55 mld di t di CO2 in più

Riscaldamento globale: basta +1°C per arrivare al punto di non ritorno
In rosso le aree dove il tasso di rilascio di carbonio stoccato nel suolo sarà maggiore

 

(Rinnovabili.it) – Basta l’aumento di 1°C della temperatura perché il riscaldamento globale abbia effetti decisamente peggiori di quanto viene stimato oggi. A dirlo è un team internazionale di scienziati che ha analizzato le ricadute del global warming sul tasso di rilascio di carbonio stoccato nel suolo. La ricerca è stata appena pubblicata sulla rivista specializzata Nature.

La maggior parte del carbonio esistente sulla Terra si trova nel suolo. Tuttavia, fino ad oggi gli studi e le previsioni di scenario sul riscaldamento globale non hanno tenuto nel debito conto questo fattore. Uno dei motivi è la difficoltà di ottenere una chiara immagine globale e non soltanto proiezioni regionali parziali. Problema finalmente superato basando la ricerca su dati provenienti da 49 siti in tutto il mondo e considerando l’arco degli ultimi 20 anni.

 

Riscaldamento globale: basta +1°C per arrivare al punto di non ritornoCosì il team di scienziati ha calcolato che lo stock globale di carbonio stoccato nel suolo diminuirà di ben 55 miliardi di tonnellate entro il 2050 in uno scenario business-as-usual. Per avere un termine di paragone, significa che entro la metà del secolo le emissioni reali in atmosfera vedranno aggiungersi una fonte pari per grandezza agli Stati Uniti di oggi, il secondo inquinatore mondiale.

Se il termometro sale di appena un grado, spiegano i ricercatori, gli organismi che vivono nel terreno diventeranno più attivi e contribuiranno ad esacerbare il riscaldamento climatico in modi finora mai presi in considerazione. In particolare, le aree più soggette a tale fenomeno sono quelle artiche e nell’estremo nord del pianeta, dove le basse temperature finora hanno limitato l’attività degli organismi.

Inoltre, se ciò si verificasse, si potrebbe scatenare un meccanismo di feedback positivo, cioè una serie di effetti a catena che si rafforzano l’uno con l’altro, che risulterebbe estremamente difficile arginare. “Il carbonio fuoriesce dal suolo, fatto che aumenta il riscaldamento globale, che a sua volta implica ancora più carbonio rilasciato dal suolo, è un ciclo che si rinforza”, spiega Thomas Crowther della Yale University a capo del team di scienziati che hanno prodotto la ricerca. È quello che i climatologi chiamano punto di non ritorno: se la Terra lo supera è quasi impossibile tornare indietro.

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