Rischio aziendale: come calcolare gli effetti dei cambiamenti climatici?

Tra costi diretti e costi indiretti, la gestione del rischio legato agli eventi meteorologici estremi potrebbe costare alle aziende di tutto il mondo circa il 20% in più entro il 2040. Da Cambridge arriva uno strumento per pianificare e gestire i rischi aziendali legati al climate change.

Rischio aziendale
Credits: mik38 da 123rf.com

Da Cambrigde arriva il Climate Change Business Risk Index, un indice per aiutare il settore commerciale a gestire il riscaldamento globale.

 

(Rinnovabili.it) – Entro il 2040, i cambiamenti climatici potrebbero comportare per le aziende un costo di circa 100 miliardi di dollari in più rispetto alla spesa globale riguardante la gestione dell’emergenza e del rischio aziendale causati da eventi meteorologici estremi, quali inondazioni, ondate di calore e siccità. Si tratta di un incremento del 20% e più, ripartito tra costi aziendali diretti e costi indiretti.

 

A mettere in luce e calcolare il rischio economico del riscaldamento globale per il settore commerciale è una ricerca dell’Università di Cambridge, che ha definito un indice del rischio aziendale sui cambiamenti climatici (Cambridge Climate Change Business Risk Index) utilizzando dei dati di modellizzazione sia per prevedere possibili scenari riguardanti gli eventi meteorologici estremi, sia per valutare i loro effetti sulle catene di approvvigionamento globale (es. interruzione delle attività commerciali).

 

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Secondo questo indice del rischio aziendale, i costi diretti – che in media sono attualmente pari a circa 195 miliardi di dollari all’anno – potrebbero salire a 234 miliardi entro il 2040, con un aumento pari a 39 miliardi di dollari. Il resto, circa 61 miliardi, sarebbe assorbito dai costi indiretti, come quelli derivanti dall’interruzione della catena di approvvigionamento.

 

Ad esempio, l’indice mostra che, entro il 2040, le imprese di Chicago possono aspettarsi una probabilità del 50% di avere altri 20 giorni all’anno in cui le temperature medie supereranno i 25° C, con una settimana aggiuntiva in cui si registreranno temperature sopra i 30° C. La quantificazione accurata di questo tipo di informazioni, quindi, potrebbe aiutare le aziende di quell’area a pianificare i costi dei rischi dovuti alla loro maggiore esposizione alle ondate di calore.

 

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Andrew Coburn, ricercatore del Center for Risk Studies di Cambridge, ha affermato che quella tra aziende e previsioni meteorologica è ad oggi una lotta del tutto impari, specie quando si tratta di prevedere eventi estremi sul lungo periodo e comprendere quali conseguenze questi ultimi potrebbero avere sulle attività commerciali. Ma non solo, il rischio aziendale dipende anche dal modo in cui il settore sarà influenzato dal processo di transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

 

Da questo punto di vista, gli scenari analizzati dalla ricerca, insieme alla definizione di un indice del rischio, possono rappresentare un passo avanti verso una quantificazione più accurata di questo tipo di informazioni, specialmente per quanto riguarda la gestione sul medio e lungo termine. Solo così le aziende e il settore commerciale potranno pianificare una gestione dei rischi dovuti ai cambiamenti climatici.

 

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