Scozia: diventa un lord e aiuta l’ambiente

Con l’iniziativa di Highland Title puoi comprare un appezzamento di terreno in Scozia e ottenere il titolo di Lord o Lady per entrare nella nobiltà inglese

scozia ambiente lord
Foto di Åsa K da Pixabay

(Rinnovabili.it) – Se hai sempre voluto far parte di una casata nobiliare ma non scorre sangue blu nelle tue vene è il momento di realizzare il tuo sogno. Con soli 43 euro si può comprare un piccolo appezzamento di terreno in Scozia ed ottenere il titolo di Leird (proprietario terriero), Lord o Lady a patto che il territorio si conservi nel suo stato originale.

L’iniziativa di Highlans Title ha messo in vendita i territori di Glencoe Forest e della tenuta Lochaber per salvaguardare gli ecosistemi e proteggere le foreste dalla distruzione per scopi industriali o agricoli.

L’appezzamento più piccolo acquistabile è di un piede quadrato, poco meno di un decimo di metro quadrato, al prezzo di circa 43 euro. Invece la porzione di Scozia più grande si aggira intorno ai 1000 piedi quadrati, circa 90 mq.

Con il denaro dei “neo-lord” l’associazione organizzerà campagne per piantare nuovi alberi e proteggere i boschi, che sempre più spesso vengono assorbiti dall’ambiente antropizzato e perdono le loro caratteristiche peculiari.

Con l’avvenuta transazione il nobile, soprattutto d’animo, riceverà in cambio:

  • Una pergamena che attesta la proprietà
  • Il certificato per poter anteporre il titolo “Lord” al nome di battesimo nei documenti di identità, passaporto e patente
  • Una mappa con le indicazione sulla localizzazione della proprietà
  • Informazioni ed immagini aeree sui progetti di conservazione e tutela del territorio
  • Un adesivo per mostrare orgogliosamente l’appartenenza alla nobiltà scozzese

A seconda dell’importo pagato i nobili potranno usufruire di campeggi per conoscersi e ritrovarsi, piantare un albero o farsi recapitare una sciarpa di lambswool mentre una app li aiuterà a localizzare il proprio appezzamento e tenere sotto controllo i progetti ambientalisti.

Articolo precedenteImprese sostenibili del sud: 120 milioni per ridurre i consumi
Articolo successivoModello unico per il fotovoltaico, la semplificazione non è un’utopia

59 Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!