Smog e mortalità: aumentano i casi di malattia

“Nei tre giorni successivi a un picco di inquinamento si registra un aumento di decessi del 2,3% in inverno e del 7,6% in estate” ha dichiarato il Dott. Dal Negro

(Rinnovabili.it) – “Nei tre giorni successivi a un picco di inquinamento – dichiara il Dott. Dal Negro – si registra un aumento di decessi del 2,3% in inverno e del 7,6% in estate”. Si parla di inquinamento e salute al convegno che mette in luce la preoccupante relazione tra smog e mortalità rilevando che “l’inquinamento ambientale è la prima causa del 15% delle malattie respiratorie croniche” come ha affermato il presidente del congresso Roberto Dal Negro “mentre può essere un’ulteriore aggravante per i soggetti già malati, provocando un peggioramento delle condizioni cliniche nell’ordine del 40% negli adolescenti e fra il 30 e il 60% negli adulti”.

Maggiore fragilità per donne e bambini e anziani, si legge nel rapporto del CNR che ha messo in luce la relazione che intercorre tra i dati sul pm10 registrati nel 2011 e l’aumento dei casi di malattie cardiovascolari e respiratorie rilevando un aumento dei decessi a seguito dei picchi di smog segnalati dalle cabine di rilevamento. In caso di esposizione prolungata agli inquinanti, come ad esempio il traffico cittadino, aumentano i casi di incidenza di bronchite cronica i cui sintomi sono spesso sottovalutati e non curati.

Proprio per racchiudere tutte le criticità del legame tra smog e salute è stato presentato oggi il primo studio italiano sulla tosse come sintomo di una esposizione prolungata a fattori inquinanti deleteri per la salute i cui sviluppi potranno essere studiati e analizzati anche grazie alla collaborazione dei pazienti che si sono messi a disposizione del gruppo di ricerca.

Articolo precedenteDublino: la più sostenibile d’Irlanda entro il 2020
Articolo successivoIl sogno (verde) americano