Taranto, ok al decreto “salva Ilva”

Dal Cdm il via libera al decreto per il risanamento ambientale e la continuità produttiva dello stabilimento. Prevista l’assunzione dell’Aia come vincolo legge

È stato approvato nel Consiglio dei ministri dl 30 novembre il decreto per il risanamento ambientale e la continuità produttiva dell’Ilva di Taranto.

Il decreto prevede l’assunzione dell’Aia come vincolo legge. L’Aia diventa parte integrante del decreto per consentire la piena attuazione delle prescrizioni contenute (art. 1 comma 1). L’autorizzazione integrata ambientale prevede sostanzialmente una riduzione della produzione di acciaio (da 15 milioni a 8 milioni di tonnellate l’anno), l’obbligo di presentare entro due mesi il progetto di copertura dei parchi e un piano per monitorare e tutelare la salute dei cittadini.

 

A decorrere dall’entrata in vigore del decreto la società è immessa nel possesso degli impianti e avrà la gestione e la responsabilità della conduzione degli impianti. È autorizzata a proseguire la produzione e la vendita per tutto il periodo di validità dell’Aia. La società è anche tenuta a rispettare pienamente le prescrizioni dell’autorizzazione ambientale (art. 1 comma 2). Il decreto inoltre stabilisce che i provvedimenti di sequestro e confisca dell’autorità giudiziaria non impediscono all’azienda di procedere agli adempimenti ambientali e alla produzione e vendita secondo i termini dell’autorizzazione. La società manterrà la gestione e la responsabilità della conduzione degli impianti dello stabilimento di Taranto, anche ai fini dell’osservanza di ogni obbligo di tutela sanitaria e ambientale (art. 2).

 

Il decreto introduce inoltre, la figura del Garante della vigilanza sull’attuazione degli adempimenti ambientali e di tutte le altre disposizioni del decreto, che sarà nominato con un successivo provvedimento. Il Garante acquisirà dall’azienda, dalle amministrazioni e dagli enti interessati le informazioni e gli atti ritenuti necessari, segnalando al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Ambiente le eventuali criticità riscontrate nell’attuazione del risanamento e dell’Aia e potrà proporre le misure idonee, tra le quali anche provvedimenti di amministrazione straordinaria. Ogni sei mesi il Ministro dell’Ambiente riferirà alle Camere lo stato di attuazione dell’Aia e del piano di ambientalizzazione.

 

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