Brasile: Bolsonaro crea divisioni tra le comunità native brasiliane

“Gli indigeni non possono essere bloccati nelle loro terre come esseri umani preistorici”. Questo è quanto dichiarato da Jair Bolsonaro che, in attesa che il Congresso approvi il suo disegno di legge che aprirà allo sfruttamento delle riserve, cerca di convincere le comunità native ad abbracciare l’agricoltura su larga scala.

Comunità native brasiliane
Credits: brazil topno da Pixabay

Il presidente brasiliano annuncia una linea di credito per consentire l’attività agricola nelle terre delle comunità native brasiliane

 

(Rinnovabili.it) – All’inizio del mese di febbraio, Jair Bolsonaro ha presentato un controverso disegno di legge che consentirebbe l’estrazione mineraria e l’attività agricola nelle terre protette delle comunità native brasiliane.  In attesa che il Congresso si esprima sulla proposta, il presidente brasiliano ha incontrato i leader delle comunità per annunciare la realizzazione di una linea di credito a sostegno degli agricoltori nativi che hanno sviluppato piantagioni di soia nelle loro riserve. Bolsonaro ha affermato che la linea di credito consentirebbe alle comunità indigene di acquistare sementi, fertilizzanti e macchinari, anche se l’agricoltura su larga scala è stata finora illegale nelle loro terre. “Gli indigeni non possono essere bloccati nelle loro terre come esseri umani preistorici”, ha dichiarato Bolsonaro incontrando una ventina di leader alle porte del palazzo presidenziale.

 

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Nonostante il tentativo di Bolsonaro di guadagnare il consenso da parte delle comunità native brasiliane, le principali organizzazioni che rappresentano i circa 900.000 nativi del Brasile affermano che la maggioranza di essi si oppone all’agricoltura e all’attività mineraria. Non a caso, le dichiarazioni di Bolsonaro arrivano proprio quando Raoni Metuktire, leader Kayapo noto a livello internazionale per la sua lotta ambientalista a partire dagli anni ’80, si è unito ad altri rappresentanti nativi durante un incontro al Congresso brasiliano per chiedere a Rodrigo Maia (presidente della Camera dei Deputati) di bloccare il disegno di legge del governo. “Bolsonaro sta chiaramente cercando di creare una divisione tra le comunità native brasiliane, ma la maggior parte è contraria alla legge”, ha dichiarato Sonia Guajajara, presidente dell’APIB, un’organizzazione ombrello delle comunità native del Brasile.

 

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Durante la presentazione della sua nuova politica di incentivi, Bolsonaro ha dichiarato che il disegno di legge consentirà ai nativi di estrarre e piantare colture sulle loro terre e di noleggiarle. Le attuali leggi ambientali, però, vietano l’agricoltura commerciale e l’uso di colture transgeniche nelle riserve, sebbene a tre comunità sia stato concesso un permesso temporaneo di tre anni (scaduto nel 2018) per sviluppare attività agricolture su larga scala. Una di queste comunità, la Parecis, coltiva circa 8.000 ettari di soia e Bolsonaro prevede di farvi visita proprio durante il raccolto. “Vogliamo dimostrare che ci sono comunità native in Brasile che desiderano coltivare mantenendo però la loro cultura”, ha dichiarato il responsabile agricolo di Parecis, Arnaldo Zunizakae, sottolineando che la sua gente vuole produrre ricchezza per migliorare il proprio tenore di vita attraverso un’agricoltura “organizzata e responsabile” che preservi la natura.

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