Approvata nel 2013, la norma affrontava lo sviluppo delle infrastrutture verdi urbane e periurbane, il consumo di suolo e gli strumenti di pianificazione urbanistica. Ma è stata in larga parte disattesa. Solo l’8% dei capoluoghi ha un Piano sul verde urbano. La cui quota pro capite, oggi, è appena metà del cerchio di centrocampo di un campo di calcio
Cosa rientra nei “sistemi energetici” su cui 200 paesi si sono impegnati ad avviare la transizione dai combustibili fossili? Solo l’uso o anche la produzione di petrolio, carbone e gas? E il ruolo del gas come combustibile di transizione, sancito dalla COP28, è davvero compatibile con un’espansione della produzione? Quale spazio può essere lasciato a CCS e carbone per non sforare gli 1,5 gradi?
I SAD sono raddoppiati nel 2022 sull’onda della crisi energetica e della guerra in Ucraina. Ma anche al netto di questi eventi, il governo ha cancellato appena 193 mln di euro di sussidi legati alle fossili. Invertire la rotta è possibile: l’esecutivo ne potrebbe eliminare 27 mld entro il 2025 senza ripercussioni, calcola Legambiente. Invece le previsioni del Cigno verde parlano di un nuovo aumento nel 2023 per oltre 27 mld
L’allarme del relatore speciale dell’ONU su diritti umani e ambiente: il sistema degli arbitrati internazionali è “uno degli ostacoli principali” sulla via della transizione ecologica. Le aziende fossili vi faranno sempre più ricorso, rallentando l’azione climatica globale
Il CBAM britannico include anche vetro e ceramica, non coperti fino al 2030 dal sistema europeo. Ma esclude l’elettricità. Nel 2024 il governo terrà una consultazione pubblica per definire l’elenco dei settori interessati. Il meccanismo dovrebbe partire appena un anno dopo l’entrata a regime di quello UE, prevista per il 2026 per i primi ambiti industriali
Gli unici acuti riguardano tagli delle emissioni, polveri sottili, green jobs, green economy e innovazione per l’ambiente. Malissimo su adattamento alla crisi climatica ed economia circolare. Pesano i ritardi sui tagli ai sussidi fossili. E anche gli indicatori della transizione energetica sono tutt’altro che positivi
Il governo deve organizzare “uno o più referendum” per proteggere la biodiversità del paese con l’inserimento nella carta fondamentale di articoli che diano personalità giuridica alla natura e agli ecosistemi, equiparandoli agli esseri umani
Su 217 grandi compagnie europee, quasi 1 su 2 ha ridotto l’uso dello spostamento in aereo per motivi di lavoro di almeno il 50% rispetto al 2019. Un trend che allinea i voli privati alla traiettoria giusta per rispettare gli 1,5 gradi
La COP28 di Dubai ha approvato il framework per il Global Goal on Adaptation (GGA), previsto dall’articolo 7 dell’Accordo di Parigi ma rivitalizzato solo durante la COP26 di due anni fa. Linguaggio e obiettivi, però, sono stati molto diluiti nel testo finale
Il linguaggio usato dal Patto di Dubai per delineare la “transizione dai combustibili fossili” è meno lineare di quanto può apparire. L’intesa raggiunta alla COP28 non implica tagli alla produzione di petrolio e gas, anzi blinda il ruolo di quest’ultimo come facilitatore della transizione. E spalanca la porta all’uso massiccio di tecnologie CCS. Il compromesso è stato accettato anche dai paesi produttori di idrocarburi perché non li costringe a cambiare modello di business e ripensare davvero le loro economie