La guerra uccide persone, distrugge attività economiche, relega all’oblio storie e voci. Ma i suoi effetti impattano anche sull’ambiente e minacciano il Pianeta a 360 gradi, con modi e tempi che nemmeno immaginiamo. Secondo episodio del focus sull’impatto carbonico delle guerre (e di tutto ciò che ci gira intorno)
Nuovo punto di incontro per amministrazioni nazionali e imprese, definirà il fabbisogno nazionale e formulerà proposte utili alla creazione delle condizioni normative, economiche e di mercato per un approvvigionamento sicuro e sostenibile
L’Alleanza non è mai riuscita ad attirare quei finanziamenti aggiuntivi dagli Stati membri e da soggetti privati su cui si contava per amplificare impatto e ambito di applicazione degli interventi finanziati
Durerà 45 giorni la fase di raccolta delle osservazioni da parte dei portatori di interesse. La consultazione è aperta a territori, comunità, cittadini e tutti i soggetti pubblici e privati
Uno studio di Ippr e Chatham House analizza l’impatto delle narrative attorno all’obiettivo degli 1,5 gradi sull’efficacia dell’azione climatica e l’attitudine degli attori coinvolti
Il dato sul consumo di carbone non quadra. Un’analisi di Carbon Brief calcola che invece di salire dell’1,3%, come vogliono i dati ufficiali, le emissioni potrebbero essere diminuite dell’1%
Il rapporto annuale di Global Canopy monitora 500 tra aziende e fondi d’investimento più esposti a commodity legate alla deforestazione. Solo il 23% ha adottato policy per tutti i beni a rischio (ma non sempre monitora bene la sua supply chain)
Università di Exeter e Greenpeace Research Laboratories hanno studiato le conseguenze delle attività di deep sea mining sull'intera colonna d'acqua concentrandosi sulla propagazione dei suoni e gli effetti sui cetacei
La produzione per l’export sui mercati globali di legno, minerali e oil&gas è un driver che contribuisce tanto quanto l’agricoltura alla perdita di ecosistemi forestali incontaminati in tutto il mondo
Insieme emettono 2,2 Gt CO2e l’anno, il 4% dei gas serra mondiali. I loro impegni reali, nella stragrande maggioranza dei casi, sono totalmente fuori traiettoria rispetto alla neutralità climatica. Nelle strategie dominano ancora linguaggio fumoso e uso ambiguo delle compensazioni