19 Marzo 2024
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Politiche Ambientali

Oggi è la Giornata mondiale zone umide 2024: l’ecosistema più a rischio del Pianeta

Barriere protettive naturali contro le inondazioni, questi ecosistemi filtrano inquinanti e ci danno acqua pulita da bere e per l’agricoltura. Occupano solo il 6% della superficie delle terre emerse ma sostengono il 40% della biodiversità animale e vegetale. E sono gli ecosistemi più a rischio. In Italia, dal 1700 a oggi, ne abbiamo distrutto il 75%

Bruxelles china la testa alla protesta dei trattori

Esenzioni dagli standard del GAEC 8, salta per un altro anno l’obbligo di vincolare il 4% dei terreni a destinazioni non produttive e funzionali al sostegno della biodiversità. La misura era già stata sospesa come risposta alla guerra in Ucraina e alla presunta insicurezza alimentare che lo stop alle forniture di grano ucraino avrebbe potuto comportare

Roma Innovation Hub: gli obiettivi di sostenibilità dei periti industriali

Tra i tanti settori di competenza dei periti industriali, quello dell’energia riveste grande importanza. Puntare all’autonomia energetica avrebbe un duplice valore: incidere sulle bollette di aziende e famiglie e portare un effettivo cambiamento a livello ambientale, spiega il perito industriale Stefano Tramarin

Prezzo del carbonio agricolo: la ricetta di Bruxelles per tagliare le emissioni agricole UE

La proposta sugli obiettivi clima al 2040, che sarà presentata il 6 febbraio dalla Commissione UE, prevede un target per il settore di -30% emissioni di gas serra diversi dalla CO2 rispetto ai livelli del 2015. La chiave di volta è l’introduzione di un meccanismo di prezzo del carbonio per agricoltura e allevamento, analogo a quello in vigore con l’ETS per l’industria

Allarme Onu: il consumo di materie prime farà deragliare la transizione

Dal 1970 a oggi, l’estrazione di materie prime è aumentato del 400%. Anche con le politiche in vigore e la spinta dell’economia circolare, i consumi aumenteranno ancora del 60% nei prossimi 35 anni. La transizione deve quindi passare da una riduzione della domanda. Come? Un rapporto Onu presenta un ventaglio di opzioni per mobilità, energia, costruzioni

Cosa sappiamo del Piano Mattei per l’Africa?

Energia, acqua e agricoltura sono tra le aree prioritarie di intervento. Ma molti dei progetti citati dalla premier Giorgia Meloni sono interventi già in corso, spesso avviati dalla cooperazione italiana o da grandi aziende come Eni. Pochissimi i dettagli su nuovi progetti in cantiere. E il Piano Mattei “cannibalizza” il 70% delle risorse stanziate per il Fondo italiano per il clima: il governo però non ha ancora chiarito quali saranno i benefici attesi da questi progetti per il contrasto della crisi climatica

Phase out delle fossili, senza date certe i target 2040 sono troppo deboli

Il 6 febbraio Bruxelles presenterà la sua proposta di nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni al 2040. WWF, Greenpeace, Transport & Environment, CAN Europe, EEB, E3G, Global Citizen e Carbon Market Watch chiedono di indicare lo stop al carbone nel 2030, al gas nel 2035 e al petrolio nel 2040

Cala il sipario sui gas fluorurati, l’UE li azzererà entro il 2050

I gas fluorurati rappresentano più del 2,5% dei gas serra generati dall’Europa e sono i maggiori responsabili del buco nell’ozono. Tra il 1990 e il 2014, a differenza di CO2 e altre emissioni climalteranti, presentavano un trend in crescita. Oggi arriva l’ok finale alla tabella di marcia comunitaria per eliminarli dal consumo e ridurli dell’85% nella produzione

Crisi climatica ed elezioni mettono in pausa il boom dell’export USA di Gnl

Biden ascolta le richieste delle organizzazioni ambientaliste – utili in chiave elettorale – e dispone una nuova valutazione sull’impatto climatico dei progetti di espansione della capacità di export di gas naturale liquefatto del paese

Le 50 compagnie fossili celebrate dalla COP28 mandano in fumo il 60% del budget di carbonio globale

Un rapporto di Global Witness analizza le promesse delle 50 aziende oil&gas che hanno aderito alla Carta per la decarbonizzazione siglata alla conferenza sul clima di Dubai. Non coprono le loro emissioni scope 3, cioè 150 GtCO2. Circa 2/3 dei gas serra che possiamo emettere prima di sforare gli 1,5 gradi

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