Finora pochissimi paesi UE hanno dato l’ok a un obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% sui livelli del 1990. Ma Bruxelles lo proporrà lo stesso come base per i negoziati. Accompagnandolo con roadmap differenziate per settori industriali
Raggiunto l’accordo politico tra Europarlamento e Consiglio: i nuovi limiti emissivi proposti dalla Commissione restano invariati. E si applicheranno anche ad alcune categorie di mezzi professionali, inizialmente non previste. Per gli autobus urbani il target è ancora più stringente: già nel 2035 dovranno essere tutti a zero emissioni
Jakarta copra il 48% della domanda globale di nickel. E adesso vuole diventare un polo globale della mobilità elettrica per valorizzare le sue risorse naturali (indispensabili per le batterie). Ma l’espansione del settore sta già causando “deforestazione di massa”. E si basa sul carbone
Pubblicato il corposo rapporto dell’Advisory Board UE sul Clima, l’organo scientifico consultivo che fornisce indicazioni a Bruxelles su come calibrare le politiche per il clima. Individuate 13 azioni prioritarie per mettere l’Europa sulla strada giusta verso net-zero
L’ultima bozza del Piano di gestione industriale del carbonio, atteso per il 6 febbraio insieme agli obiettivi UE di riduzione delle emissioni al 2040, svela un ruolo di primissimo piano della tecnologia CCS nel raggiungimento della neutralità climatica. Un orientamento, sostengono i critici, che permetterà a industria e stati di frenare sull’abbattimento delle emissioni alla fonte ripiegando su una soluzione tecnologica
Un rapporto del Center for Countering Digital Hate analizza 4.458 ore di video, pubblicati da 96 canali Youtube dal 2018 a oggi. E visti da 325 milioni di persone in tutto il mondo. Chi nega la crisi climatica ha cambiato argomenti rispetto a 6 anni fa. La disinformazione è diventata più sottile (e convincente), mentre le piattaforme online non hanno aggiornato le loro policy. E quindi non demonetizzano e deamplificano i negazionisti
Producendo per digestione anaerobica biometano da tutta la biomassa di scarto mondiale si otterrebbero 10.700 TWh, la stessa energia che oggi generiamo dal 27% del gas fossile che bruciamo ogni anno. E catturando la CO2 durante il processo si abbatterebbero 1,5 GtCO2
Il 15 gennaio si è tenuta la prima riunione informale dei 27 ministri dell’Ambiente per trovare una posizione comune sul target intermedio di riduzione delle emissioni di gas serra. In attesa della proposta della Commissione, attesa per il 6 febbraio, i pesi massimi – Francia e Germania – non si pronunciano. E anche l’Italia prende tempo. Solo 3 paesi sono apertamente a favore di un target almeno del -90%, a cui forse se ne aggiungeranno altri 5
La crisi climatica, il collasso della biodiversità, l’inquinamento sono solo dei sintomi. Affrontarli come stiamo facendo oggi e sperare di preservare il nostro “spazio sicuro” sulla Terra è un’illusione che fallirà. Perché il vero problema è un altro: i nostri comportamenti non sono più funzionali alla sopravvivenza della specie. I “colpevoli”? Il modo in cui trattiamo economia, marketing e tendenza ad avere molti figli