WWF: il successo a Doha si ottiene con la fiducia

Mariagrazia Midulla: “Tutti i Paesi devono fare la loro parte per arrivare al livello di fiducia necessario per fare progressi”

(Rinnovabili.it) – Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del WWF Italia, a Doha per seguire i negoziati Onu sul clima spera in un accordo serio, vincolante, che protegga l’ambiente dall’innalzamento della temperatura globale. “Comunemente ci si aspetta che questo genere di negoziati non riesca a risolvere in modo significativo i problemi. E’ arrivato il momento in cui le aspettative devono essere smentite. I governi di tutto il mondo hanno ancora la possibilità di venire a Doha e far succedere qualcosa. E la fiducia tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo sarà il fattore decisivo per il successo dei negoziati a Doha. La mancanza di fiducia è uno dei principali nodi del momento – continua la Midulla – I paesi sviluppati si sono impegnati, anche a bassi livelli, ma alcuni non hanno adempiuto ai loro impegni. Allo stesso tempo, i paesi in via di sviluppo sono stati spinti a prendere più misure, ma senza impegni finanziari perché vengano attuate. Tutti i Paesi devono fare la loro parte per arrivare al livello di fiducia necessario per fare progressi. A nostro avviso, questo può creare o distruggere i progressi verso la finalizzazione di un nuovo accordo globale entro il 2015 “.

 

Le dichiarazioni fanno quindi seguito ad una presa di coscienza che descrive una situazione climatica globale ai limiti, che ha visto susseguirsi eventi climatici dall’impatto distruttivo abbattersi su numerosi paesi portando devastazione e perdite di vite umane. E mentre le quote ci CO2 rilasciate in atmosfera continuano ad aumentare la minaccia di conseguenze irreparabili pesa sulle decisioni che verranno prese in occasione del XVIII vertice sul clima organizzato dalle Nazioni Unite.

“Ci auguriamo che i paesi reagiscano all’ondata di eventi climatici estremi che hanno colpito il Pianeta quest’anno e ci aspettiamo che l’Unione Europea giochi un ruolo da protagonista per portarci verso il secondo periodo di impegni del Protocollo di Kyoto. Chiediamo ai Paesi ricchi di avere piani credibili, in cui vengano mantenute le promesse di mobilitare risorse  per il Clima e ci aspettiamo che i paesi in via di sviluppo facciano la loro parte, tenendo presente, in primo luogo, che la maggior parte di essi sono ancora paesi a basso reddito. La vera prova sta nel vedere se il mondo è pronto a un drastico taglio delle emissioni, in linea con quanto tutti i più affidabili scienziati e le istituzioni ci stanno dicendo.”

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