Un milione di stagni “fai-da-te” per proteggere il Pianeta

Il WWF lancia la Campagna One Million Ponds. L’obiettivo è ricostruire il prezioso ecosistema della zone umide, oggi massacrato da clima e pressione umana

stagni

 

(Rinnovabili.it) – “Ricostruiamo insieme una Rete Ecologica sul nostro territorio a favore di anfibi, libellule, ninfee e lenticchie d’acqua!”. Così il WWF, nella Giornata mondiale delle zone umide, richiama all’azione ambientalisti e cittadini per dar vita ad una massiccia campagna di sensibilizzazione su uno dei più preziosi sistemi naturali.

Il problema? Il sistema linfatico del pianeta sta soffrendo: la pressione antropica e i cambiamenti climatici stanno riducendo drasticamente, anno dopo anno, le zone umide. Solo in Europa, negli ultimi cento anni è andato perduto il 90% di questi ecosistemi. Partivamo da 3 milioni di ettari, tra paludi, acquitrini, torbiere e bacini idrici; oggi ne contiamo poco più di un milione.

 

In Italia la situazione non è migliore: attualmente sono una cinquantina le aree nazionali protette dalla Convenzione di Ramsar, per il resto si parla invece di cattivo o inadeguato stato di conservazione. Anche in questo caso, le cause sono da ricercare nello sviluppo urbano, nell’agricoltura intensiva, nell’inquinamento, nelle modifiche del regime idrogeologico, nell’introduzione di specie invasive e nei cambiamenti climatici.

 

Per questo motivo la campagna del WWF si muove su due piani: documentazione e ricostruzione. Da un lato invita chiunque a segnalare entro il 30 aprile 2018,  stagni, paludi,  acquitrini, raccolte d’acqua, dove sono presenti piante e animali palustri. L’obiettivo è creare archivio fotografico per documentare la situazione delle piccole zone umide italiane. Per partecipare basta compilare la scheda on line sulla pagina web dedicata www.wwf.it/onemillionponds.

 

Dall’altro fornisce semplici linee guida e istruzioni per creare la propria zona umida fai-da-te. “Possiamo contribuire concretamente alla tutela degli anfibi e della fauna acquatica realizzando uno stagno o ripristinando vecchie strutture, come abbeveratoi, fontanili, pozze”, scrive l’associazione del panda sul proprio sito web.

Sulla pagina della campagna  sono presenti tutte le indicazioni per creare un habitat ideale per rane, libellule e ninfee nel giardino di casa o nel cortile della scuola. Per il 2 febbraio, inoltre, molte Oasi WWF hanno programmato eventi speciali dal nord al sud del paese. Fino al 4 febbraio sarà possibile ammirare fenicotteri, cavalieri d’Italia, svassi, anatre selvatiche, aironi che proprio in questo periodo si concentrano nelle nostre zone umide. Il WWF, grazie al Sistema delle Oasi, gestisce direttamente o in collaborazione con altri enti la rete di aree umide più diffuso in Italia: circa 70 aree, 10 delle quali sono Zone Umide d’importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar.

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