Al via la raccolta di oli e grassi vegetali esausti nelle aree protette

Siglata oggi l’intesa tra il consorzio Conoe e Federparchi, la federazione che rappresenta i parchi nazionali e regionali, le aree marine protette e le riserve naturali regionali e statali.

Al via la raccolta di oli e grassi vegetali esausti nelle aree protette

 

(Rinnovabili.it) – Le buone pratiche di gestione dei rifiuti alimentari arrivano anche nelle aree protette italiane. Ad aprirle le porte è il nuovo accordo stretto oggi tra Conoe e Federparchi che rappresenta i parchi nazionali e regionali, le aree marine protette e le riserve naturali regionali e statali. Il protocollo d’intesa è stato firmato questa mattina nel corso dell’assemblea nazionale del network e prevede una collaborazione su più punti, a partire da una nuova attenzione alla normativa ambientale e della tutela del territorio. Insieme le due realtà svilupperanno attività di prevenzione e di tutela degli ecosistemi dai rischi connessi alla cattiva gestione degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti. Inoltre metteranno in campo azioni di informazione, formazione e sensibilizzazione delle imprese, degli operatori e degli utenti del sistema delle aree naturali protette sui temi relativi alla gestione dei rifiuti.

All’interno dell’intesa, il Conoe si impegna ad assicurare la disponibilità e l’organizzazione di una capillare ed efficiente rete di raccolta, trasporto, stoccaggio, trattamento e recupero. Federparchi a sua volta sarà impegnata a coinvolgere tutto il sistema delle aree protette nelle attività di recupero.

Tra i primi obiettivi dell’intesa Federparchi e il consorzio c’è quello di definire le modalità ed i criteri per lo svolgimento delle attività di deposito, raccolta, trasporto e recupero degli oli e dei grassi esausti nelle aree protette. Allo stesso tempo saranno avviate iniziative di comunicazione e promozione.

 

>>leggi anche Riciclo oli vegetali: il 90% della raccolta CONOE diventa biofuel<<

 

Per il Presidente di Federparchi Giampiero Sammuri l’intesa con il CONOE è “un passo avanti nell’impegno delle aree protette non solo nella tutela della biodiversità ma anche per il contrasto ai mutamenti climatici attraverso modelli di sviluppo sostenibile basati sull’economia circolare”

“L’accordo siglato oggi dimostra ancora una volta l’impegno del CONOE nel costruire una coscienza collettiva improntata ai principi della tutela dell’ambiente e della salute e consolida il dialogo con tutti i soggetti impegnati su questo versante  – ha dichiarato Tommaso Campanile, Presidente del CONOE – I cittadini che vivono nelle aree protette e tutti coloro che operano nel settore turistico all’interno di queste zone, da oggi possono contare sulla rete del Consorzio per la raccolta e il corretto smaltimento degli oli vegetali esausti. Un gesto importante che consente di trasformare un rifiuto dannoso per l’ambiente in una preziosa risorsa grazie sua alla riconversione in biodiesel, un esempio concreto di economia circolare”.

 

>>Leggi anche Oli vegetali esausti per produrre biocarburanti: la ricetta di Eni<<

Articolo precedenteCarbon Neutral: le prospettive per un mondo a zero emissioni
Articolo successivoMediterraneo: i rifiuti in plastica stanno cambiando la vita degli animali marini

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!