Batterie ricaricabili al calcio, trovato l’elettrolita perfetto

Nuova chance per i dispositivi d’accumulo basati sul calcio. Un team di ricercatori è riuscito a sintetizzare una classe di nuovi elettroliti, fino a ieri punto dolente della tecnologia

Batterie ricaricabili al calcio
Credit: Hi-Res Images of Chemical Elements (CC BY 3.0)

 

I progressi delle batterie ricaricabili al calcio

(Rinnovabili.it) – Le batterie ricaricabili al calcio offrono allettanti promesse al mondo dell’accumulo energetico: sono dispositivi in grado di raggiungere un’alta densità di energia a bassi costi di produzione e possono rappresentare un’alternativa interessante alle unità di storage oggi sul mercato. Ma come per tutti i promessi sostituti del litio, c’è ancora un “ma” da risolvere. Fino a ieri la ricerca di settore non era stata in grado di trovare elettroliti efficienti per la chimica del calcio. O, più precisamente, non era stato possibile con gli elettroliti attualmente disponibili caricare questo tipo di batterie a temperatura ambiente.

 

A ridare speranza al mercato è oggi lo studio condotto da l’Istituto Helmholtz di Ulm in collaborazione con Karlsruhe Institute of Technology (KIT), entrambi in Germania. “Da alcuni anni sono disponibili elettroliti sperimentali e, quindi, prototipi della batteria al calcio“, spiegano il dottor Zhenyou Li, primo autore dello studio, e il dottor Zhirong Zhao-Karger, a capo del progetto. “Ma queste particelle chimiche consentono la ricarica solo a temperature superiori a 75 gradi Celsius e inoltre sono sensibili a reazioni collaterali indesiderate”.

 

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Il team di scienziati è riuscito a sintetizzare una nuova classe di elettroliti basati su speciali sali organici di calcio. Questi elementi consentono la ricarica a temperatura ambiente e hanno permesso ai ricercatori di dimostrare la fattibilità di batterie ricaricabili al calcio ad alta densità energetica, capacità di stoccaggio e ricarica rapida. Ovviamente è ancora presto per mandare il litio in soffitta. “I nuovi elettroliti sono un primo passo importante”, sottolinea Fichtner. “Ma c’è ancora molta strada da fare per una batteria al calcio matura”. I loro risultati sono riportati sulla rivista Energy & Environmental Science (testo in inglese).

 

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