Capacity payment transitorio: ecco gli orientamenti dell’AEEG

Pubblicato il documento per la consultazione in cui sono riportati gli orientamenti in merito alla revisione dei meccanismi di remunerazione della capacità produttiva a regime e nel transitorio

Capacity payment transitorio: ecco gli orientamenti dell’AEEG

 

(Rinnovabili.it) – Rimodulare il meccanismo transitorio per il capacity payment al fine di renderlo coerente con gli obiettivi del meccanismo di regime, ossia la fornitura di “adeguati servizi di flessibilità, nella misura strettamente necessaria a garantire la sicurezza del sistema elettrico”. Questo quanto deliberato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) all’inizio dell’anno e concretizzato attraverso le prime proposte proprio in questi giorni. L’AEEG ha infatti pubblicato sul proprio sito internet un documento di consultazione contenente gli orientamenti in merito alla revisione dei meccanismi di remunerazione della capacità produttiva a regime e nel transitorio. Il documento in questione è finalizzato alla formulazione di una proposta al Ministero dello Sviluppo Economico che preveda “la costituzione di un segmento del mercato della capacità dedicato alla negoziazione di capacità produttiva idonea a fornire i servizi di flessibilità necessari a coprire i fabbisogni di lungo termine stimati da Terna, ad integrazione dello Schema di disciplina del mercato della capacità”.

 

Per quanto riguarda il regime transitorio, l’AEEG prevede che  per il triennio 2015 – 2017 Terna acquisti dai produttori opzioni su capacità produttiva reale  da negoziare attraverso procedure concorsuali e sono caratterizzate da: un periodo di consegna triennale (2015-2017), un prezzo di esercizio (strike price) e il pagamento di un premio annuo determinato in esito alle procedure concorsuali. Al fine di evitare una eccessiva remunerazione della capacità flessibile, aggiunge l’Authority, “si ritiene opportuno prevedere un tetto al premio annuo parametrato a quanto storicamente pagato da Terna per l’approvvigionamento dei servizi”. Da dove verranno i fondi? Nel documento non è specificato: l’onere della decisione tocca la Ministero dello Sviluppo economico che dovrà pertanto stabilire le risorse da allocare e la “fonte”, premesso che per legge non dovrebbero provenire dalle bollette elettriche degli utenti.

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